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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Casal de Pazzi / Via Bartolo Longo

Rebibbia: detenuto con permesso premio trovato con 25 pasticche di Subutex

La scoperta da parte della Polizia Penitenziaria. "Va stroncato con fermezza ogni tentativo illecito di introdurre e far circolare droga in carcere"

Brillante operazione del Reparto di Polizia Penitenziaria della Casa di Reclusione di Roma Rebbibia che ha sequestrato un ingente quantitativo di droga in carcere. Ne da notizia il Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, precisando che "lo scorso 22 ottobre, durante una perquisizione della Polizia Penitenziaria, sono state rinvenute e sequestrate 25 pasticche di subutex destinate allo spaccio interno al carcere. Una parte del quantitativo della sostanza psicotropa è stato trovato addosso ad un detenuto italiano di 47 anni e il resto era occultato nella camera detentiva in cui era alloggiato lo stesso detenuto insieme ad un altro ristretto. Il detenuto in possesso del subutex era in attesa di un permesso premio che il Magistrato di Sorveglianza aveva già autorizzato per "aver mantenuto una condotta regolare durante la detenzione e per ben affrontato le problematiche relative alla tossicodipendenza".

Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. commenta: "Questo ennesimo rinvenimento di stupefacente destinato a detenuti, scoperto e sequestrato in tempo dall’alto livello di professionalità e attenzione dei Baschi Azzurri di Roma Rebibbia, a cui vanno le nostre attestazioni di stima e apprezzamento, evidenzia una volta di più come sia reale e costante il serio pericolo che vi sia chi tenti di introdurre illecitamente sostanze stupefacenti in carcere. Nonostante nella maggior parte degli istituti penitenziari si stiano adottando misure di sicurezza basate sulla dinamicità e sulla videosorveglianza, che a nulla servono se non si prevede l’obbligo del lavoro per i detenuti, non ci sono telecamere e altri sistemi di sicurezza che possano intervenire e sostituire la professionalità della Polizia Penitenziaria".

Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe: "Questo episodio, oltre a confermare il grado di maturità raggiunto e le elevate doti professionali del Personale di Polizia Penitenziaria in servizio nella Casa di Reclusione di Roma Rebibbia, ci ricorda che il primo compito della Polizia Penitenziaria è e rimane quello di garantire la sicurezza dei luoghi di pena e impongono oggi più che mai una seria riflessione sul bilanciamento tra necessità di sicurezza e bisogno di trattamento dei detenuti. Tutti possono immaginare quali e quante conseguenze avrebbe potuto causare l’introduzione di droga in un carcere".

Il Sappe evidenzia che "dai dati in nostro possesso sappiamo che il 25% delle persone, italiane e straniere, detenute in Italia, ossia uno su quattro, ha problemi di droga. Nelle carceri del Lazio questa percentuale sui tossicodipendenti ristretti in carcere sale oltre al 30%, ossia un detenuto su tre ha dipendenza da droga. Per chiarezza va ricordato che le persone tossicodipendenti o alcoldipendenti all'interno delle carceri sono presenti per aver commesso vari tipi di reati e non per la condizione di tossicodipendenza. La loro presenza comporta da sempre notevoli problemi sia per la gestione di queste persone all'interno di un ambiente di per se cosi problematico, sia per la complessità che la cura di tale stato di malattia comporta. Non vi è dubbio che chi è affetto da tale condizione patologica debba e possa trovare opportune cure al di fuori del carcere e che esistano da tempo dispositivi di legge che permettono di poter realizzare tale intervento. Ma, nel contempo, va stroncato con fermezza ogni tentativo illecito di introdurre e far circolare droga in carcere e va punito severamente chi se ne rende responsabile".

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