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Cronaca

Due ragazze si baciano ad Acilia: carabiniere le sgrida, loro denunciano

Secondo quanto riportato da Huffington Post il fatto sarebbe accaduto lo scorso 19 dicembre. Difesa da parte dell'associazione Gay Project

Riprese in modo brusco da un carabiniere dopo essersi scambiate un bacio saffico. Questa la storia resa dal sito Huffington Post. Il fatto sarebbe accaduto lo scorso 19 dicembre alla stazione della Roma-Lido di Acilia e denunciato dall'Associazione Gay Project. Secondo la denuncia una delle due ragazze si sarebbe avvicinata all'amica salutandola con un bacio sulle labbra "in un'area chiaramente visibile dalle telecamere di sorveglianza" secondo i responsabili dell'associazione. Azione non passata inosservata ad un carabiniere che si trovava ad un centinaio di metri di distanza e che si sarebbe avvicinato alle due ragazze urlando di spostarsi che era "uno schifo e una vergogna", in quanto "due femmine certe cose è meglio che le vanno a fare di nascosto".

RICHIESTA DOCUMENTI - Quindi, sempre secondo quanto riportato dal portale d'informazione, alla richiesta di una delle ragazze di motivare quel comportamento, il militare avrebbe "reagito chiedendo alle ragazze i documenti. Dopo averle trattenute per circa venti minuti, avrebbe anche minacciato di denunciarle per atti osceni in luogo pubblico". La giovane si sarebbe quindi rivolta alla caserma di Acilia trovandola chiusa e decidendo di rivolgersi all'associazione. "I nostri avvocati - scrive Huffington Post citando Gay Project - hanno allora consigliato alla ragazza di sporgere denuncia presso la caserma di polizia di un'altra zona".

ABUSO DI POTERE - Dura la presa di posizione della presidente dell'associazione Gay Project: "La grave ignoranza omofobica di un solo agente rischia - le parole di Imma Battaglia - di screditare l'immagine di tanti colleghi impegnati ogni giorno nella pubblica sicurezza". Per questo propone "corsi di aggiornamenti alle forze dell'ordine affinché non confondano i veri atti osceni con gesti d'affetto leciti e dignitosi", mentre a suo giudizio "l'attacco immotivato da parte di un agente in divisa si configura come un abuso di potere a sfondo omofobico". "Per questo - conclude Gay Project - sono necessarie azioni di formazione e perciò chiediamo un incontro con il dirigente di riferimento. Un bacio è un atto d'amore. Ad essere oscene in ogni luogo pubblico sono sempre e soltanto la violenza e la discriminazione".
 

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