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Cronaca

Rivoluzione nei teatri romani: la delibera accentra la gestione

La delibera che accentra: "La Casa dei Teatri sarà gestita dall'Amministrazione di Roma Capitale attraverso un comitato di indirizzo e un direttore generale". Proteste dal mondo dello spettacolo

Il mondo dei teatri romani è al centro di un cambio di rotta, soprattutto dal punto di vista gestionale. L'approvazione della delibera voluta dall'assessore alle politiche culturali Dino Gasperini e approvata dalla giunta capitolina, modifica notevolmente le modalità di management dei teatri romani accentrando, di fatto, la gestione su enti, società e soggetti comunali.

Nel grande progetto di riqualificazione e di nuova linfa delle periferie romane voluta dal sindaco dopo la sua elezione, rientrarono anche i luoghi d'arte per eccellenza: i teatri. In una città in cui gli spazi per le rappresentazioni sceniche esistono sostanzialmente in centro si tentò di rivalutarne e crearne di nuovi in periferia, per portare la cultura anche nei quartieri più lontani dal centro storico e per rispondere anche alle promesse di una campagna elettorale che pose al fulcro dell'attenzione proprio i quartieri periferici.

TEATRI DI CINTURA METROPOLITANA - Nel 2005 arrivò una legge regionale che si poneva proprio in questa direzione: la L.R. 15 settembre 2005, n. 16 che conteneva la definizione dei “teatri di cintura metropolitana”, sostanzialmente teatri in zone periferiche dove dar vita a nuovi cartelloni teatrali che portassero la cultura anche fuori dal centro. Questi furono e sono tre: il Teatro del Lido a Ostia, il teatro di Tor Bella Monaca e il Teatro Quarticciolo.

QUARTICCIOLO - I tre teatri hanno avuto una storia molto differente tra loro: al teatro Quarticciolo si sta conducendo una battaglia per mantenerlo in vita. Le difficoltà sono molte e la struttura stenta.  Se il teatro non dovesse farcela, tutto il municipio VII si troverebbe privo di uno spazio simile che, negli anni, si è contraddistinto per la sua programmazione.

TOR BELLA MONACA - Il teatro di Tor Bella Monaca è stato il fiore all'occhiello della cultura made in Alemanno. Inaugurato in pompa magna a novembre del 2005, il teatro divenne l'emblema della volontà di portare la cultura in periferia. Oggi continua ancora la sua programmazione, pur senza i fasti dei primi tempi, in cui si riuscirono a far gravitare grandi nomi e spettacoli.

OSTIA - Il teatro Lido di Ostia rappresenta il fiore all'occhiello della programmazione del Municipio XIII e inserirlo nei Teatri di Cintura è stata una scelta azzeccata. Punto di riferimento per la cultura della zona continua a distinguersi per il suo cartellone.

I NUOVI TEATRI DELLA CINTURA - Fuori dalla cintura però rimangono molti teatri, come il Centrale Preneste, quelli più piccoli, quelli della cosiddetta “scena off” e quelli più grandi che però non rientrano nella nuova delibera.
Con questa infatti, ai tre soli teatri di cintura se ne aggiungono altri sei: Elsa Morante, le Scuderie della Casa dei Teatri, il teatro di Villa Torlonia e gli spazi confiscati alla mafia di via Barbana, via Boccea e via Ponzio Cominio.

CASA DEI TEATRI -  L'idea è sempre quella di far gravitare la cultura fuori dal centro, ma su questo cozzano le opinioni di associazioni e lavoratori del mondo dello spettacolo e, in qualche modo, l'istituzione della Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea che riaccentra il tutto. Di cosa si tratta e come funziona lo spiega lo stesso Gasperini in una nota: “La ‘Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea’ sarà interamente pubblica, gestita dall’Amministrazione di Roma Capitale attraverso un comitato di indirizzo e un direttore generale. E’ stata prorogata fino a dicembre l’affidamento della gestione dei teatri di cintura al Teatro di Roma, per garantire i tempi necessari all’espletamento dei bandi di programmazione. La partenza del sistema è prevista il 1 Gennaio 2013.
Gestione pubblica, qualità della programmazione, spazio alla drammaturgia contemporanea, circuitazione degli spettacoli, prove, sperimentazioni, valorizzazione delle Associazioni e delle compagnie del territorio saranno gli elementi cardine di un sistema assolutamente innovativo che finalmente viene realizzato. Ringrazio il Sindaco, la Giunta, il presidente della Commissione Cultura Mollicone, i colleghi del Pd Masini e Pelonzi, l’Agis, il Centro Nazionale della drammaturgia contemporanea e i presidenti dei Municipi coinvolti per il supporto dato al nuovo progetto che pone Roma all’avanguardia della scena teatrale”.

MONDO DELLO SPETTACOLO – Non tutti sono stati entusiasti per l'approvazione della delibera, il cui testo si conosce da poco. Ad essere contrari, in larga parte, sono proprio loro: le associazioni e i lavoratori del mondo dello spettacolo che hanno pubblicato una lettera aperta in cui spiegano le loro motivazioni e contrarietà a questa tipologia di gestione dei teatri romani.
Nella lettera di mettono in discussione i metodi utilizzati perché “il provvedimento denota grave incompetenza e preoccupano la mancata trasparenza nei criteri” e infine il timore di “logiche di spartizione”. In sostanza si teme che la gestione dei teatri possa spettare a pochi, o a un solo direttore generale che perda di vista le logiche territoriali e proprio quel programma rivolto alla decentrazione della cultura verso le periferie.

GESTIONE E COSTI – Un altro capitolo importante per la nuova gestione dei teatri romani riguarda soprattutto la gestione. Con la delibera si stabilisce che la gesione della Casa dei Teatri    e della Drammaturgia Contemporanea è affidata alla Società Zètema Progetto Cultura S.r.l.
Zètema, si legge nella nota di Gasperini "gestirà il suddetto circuito “Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea” sviluppando un progetto di gestione economica per la costituzione e il mantenimento del sistema". Questo però, tenendo conto degli indirizzi del Comitato di indirizzo centrale. Inoltre, "Zètema dovrà reperire risorse economiche mediante accordi bilaterali con gli altri soggetti facenti parte del Comitato i quali dovranno mettere a disposizione e beneficio dei costi di gestione della Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea proprie risorse economiche e/o proprio know how e/o servizi, oltre a ulteriori sponsorizzazioni economiche e/o tecniche e ulteriori finanziamenti pubblici e privati".
 
 

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