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Cronaca

Omicidio Lo Presti: indagini a tutto campo, forse ucciso per foto 'scomode'

Le piste sono tutte al vaglio ma la più probabile sembra quella che lega l'omicidio del fotografo al suo lavoro. Le minacce passate erano legate a questioni personali

Forse un paparazzo 'scomodo', forse per qualcuno i suoi scatti erano pericolosi. O forse semplicemente quella pallottola nel cranio è la conseguenza di fatti puramente privati. Le indagini sulla morte di Daniele Alessio Lo Presti, noto fotografo dei vip assassinato mercoledì pomeriggio a Testaccio, continuano a tutto campo. La caccia al killer è più che aperta e le piste ancora tutte al vaglio.

L'ASSASSINIO - Un colpo di pistola dritto alla fronte. Il fotografo dei vip internazionali, autore di scatti 'rubati' che hanno fatto il giro del mondo, è morto sul colpo su una pista ciclabile sotto Ponte Testaccio. Il proiettile era ancora conficcato nella testa dell'uomo, 42 anni, originario di Vibo Valentia. Ad accorgersene sono stati i medici legali durante l'autopsia. Inizialmente si era pensato a una caduta dovuta a un malore. Due amici e colleghi di Lo Presti, dopo aver aspettato invano il suo arrivo per fare jogging, si sono incamminati sulla pista ciclabile per raggiungerlo, sotto il ponte sulla banchina del Tevere, tra fango e un po' di verde.

Qui hanno visto gli agenti della polizia chini intorno a un corpo per i rilievi. Solo allora hanno capito che si trattava di 'Johnny', come chiamavano Lo Presti, con accento siciliano per imitare il film di Benigni 'Johnny Stecchino'. Si è pensato che la ferita alla fronte fosse dovuta a una caduta. Dopo qualche ora il sospetto del medico legale e la conferma dell'omicidio. Il killer sarebbe spuntato improvvisamente di fronte a Lo Presti e avrebbe sparato da una distanza di circa un metro e mezzo, con freddezza e precisione. Una sola pallottola alla fronte, forse una '22', un piccolo calibro, è stato utilizzato per l'esecuzione.

Di certo non l'arma di un sicario professionista. Gli investigatori, dopo aver passato al setaccio la casa della vittima, nella quale abita anche un altro coinquilino, stanno ascoltando diversi amici e colleghi. Sotto la lente di ingrandimento della polizia c'é anche il cellulare di Lo Presti. L'ipotesi più accreditata è quella di un omicidio maturato in ambito professionale: forse 'Johnny' doveva dei soldi a qualche collega per un lavoro svolto insieme.

MINACCE PASSATE - Oppure aveva per le mani un servizio fotografico che 'infastidiva' qualcuno. Sembra allontanarsi il movente passionale, nonostante le minacce e l'auto incendiata nel 2009 in Calabria per gelosia e una storia d'amore finita. Difficile anche pensare alla rapina: Lo Presti indossava la tuta e non aveva soldi con sé, solo le chiavi dell'auto in una catenina intorno al collo. Gli amici e i colleghi sono scioccati e arrabbiati. "E' chiaro - spiega uno di loro - che Daniele 'infastidiva' per il lavoro che faceva, con tanti scoop e foto clamorose. L'ultimo erano state le foto della cantante Rihanna a Capri.

GLI SCATTI ALL'ESTERO - Ma lui era stato parecchio anche all'estero, dove aveva per esempio scattato delle foto a Brad Pitt con una presunta amante". "Era amico di tutti - dice un altro fotografo, anch'egli preferendo rimanere anonimo -, anche di alcuni vip come Fiorello, con cui aveva un bel rapporto e al quale aveva anche scattato ieri le sue ultime foto". Lo Presti viveva a Roma da una ventina d'anni e al momento a quanto pare non aveva una compagna. Lavorava per l'agenzia fotografica La Presse. In questi anni Lo Presti era stato autore di foto a cantanti e attori del calibro di Ryhanna, Pitt e Scarlett Johansson, ma anche di scatti a personaggi italiani come Sara Tommasi, Kim Rossi Stuart e Alessia Marcuzzi. Oggi sono state le macchie di sangue lasciate dal suo corpo sulla banchina del Tevere a entrare nell'obiettivo di chi, con il cellulare, ha scattato delle macabre fotografie.

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