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Cronaca

Da Salone a Gordiani in fuga dai vigili: le scorribande di Cristian finiscono a Tor Pignattara

In mattinata il tentativo di investire un agente del gruppo SPE. Poi la fuga a tutta velocità che tra finti malori e aggressioni ha tenuto impegnata la polizia per oltre cinque ore

Una fuga spericolata da una baraccopoli all'altra, nella quale ha provato a investire agenti della polizia di stato, ha finto un malore, aggredito dottori, infermieri e poliziotti. Alla fine però Cristian Jovanovic, 25enne responsabile di un tentato investimento ai danni di un vigile urbano all'interno del villaggio della solidarietà di via di Salone, è stato arrestato. A suo carico le accuse di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Ad arrestarlo gli agenti del commissariato di Polizia di Tor Pignattara, anche loro tenuti impegnati, come i vigili del gruppo Sicurezza Pubblica Emergenziale, dalle scorribande del serbo bosniaco. 

Tutto ha inizio, come raccontato ieri, alle 11 in via di Salone. Qui, all'interno della baraccopoli, le evoluzioni spericolate a bordo dell'auto alle quali hanno provato a mettere un freno due agenti impegnati in controlli di routine. In tutta risposta Jovanovic ha puntato l'auto contro i caschi bianchi provando a investirne uno. L'altro, per provare a fermarlo, ha esploso un colpo di pistola. Inutilmente, perché da qui in poi è iniziata la fuga. Sulle sue tracce una decina di pattuglie del gruppo diretto dal comandante Lorenzo Botta. 

Lanciato a tutta velocità, il 25enne, con cinque pagine di precedenti penali alle spalle, si è diretto al campo di via dei Gordiani, distante una decina di chilometri da Ponte di Nona. A notare però la sua folle velocità una pattuglia della polizia. Sono le 11.40 quando gli agenti del commissariato di Tor Pignattara gli intimano l'alt. Lui non si arrende, punta l'auto contro di loro, ma alla fine desiste. Abbandona il mezzo all'ingresso del campo e prova a scavalcare la recinzione. I poliziotti lo acciuffano e lo portano in commissariato. Ancora non sanno nulla del motivo della fuga. 

In commissariato Cristian Jovanovic simula un malore, si sente male e i poliziotti lo accompagnano all'ospedale Vannini. Visitato da un dottore e un'infermiera getta la maschera: il malore è finto, li spintona e riprova a fuggire. A fermarlo uno dei poliziotti che l'ha accompagnato al pronto soccorso di via dell'Acqua Bullicante. 

Sono le 17 quando a Tor Pignattara si collegano gli accadimenti della mattina con il 25enne Jovanovic. I vigili vengono avvisati e per il serbo bosniaco scattano le manette. Dovrà rispondere di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Da capire se l'auto su cui viaggiava fosse rubata o meno. 

"Il vissuto criminale del giovane", commenta il coordinatore romano dell'Ugl Polizia Locale Marco Milani, "mette in evidenza quanto mendaci siano le ricostruzioni di alcune associazioni che nella giornata di ieri hanno puntato l'indice contro l'operato della Polizia Locale". 

Il riferimento di Milani è alla nota dell'associazione 21 Luglio che spiegava come "dalle informazioni raccolte da alcuni residenti è emerso che il colpo di arma da fuoco sarebbe stato sparato ad altezza d'uomo, provocando panico tra le persone che si erano raccolte per seguire l'episodio. Come Associazione per la tutela dei diritti umani nei prossimi giorni invieremo al Comandante della Polizia Municipale di Roma Capitale e alla sindaca di Roma la richiesta formale di un'apertura di indagine volta ad appurare quanto realmente accaduto e ad intraprendere eventuali opportune azioni disciplinari". 
 

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