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Cronaca

Sciopero sociale, i manifestanti: "Siamo in 20mila". Lavoratori Usb sul Colosseo

Da Piazza della Repubblica a Porta Maggiore. In corteo studenti, precari, lavoratori e migranti. Tutti contro il governo Renzi e i suoi provvedimenti: Jobs Act e piano scuola

E' sciopero 'sociale' anche nella Capitale. Manifestanti, sindacati, studenti, precari, in agitazione nelle principali città del Paese, si sono messi in marcia da piazza della Repubblica intorno alle 10. Migliaia i partecipanti che hanno sfilato con striscioni e slogan anti Renzi, anti Jobs Act, anti sblocca Italia, marcati stretti dai cordoni della Polizia.

"Siamo un corteo di 20 mila persone libere. Non abbiamo paura dei manganelli" hanno gridato dirigendosi verso Porta Maggiore. Davanti al Ministero dell'Economia il primo lancio di uova e fumogeni, tirati anche in via S.Martino della Battaglia, nei pressi dell'ambasciata tedesca. I manifestanti sono entrati anche al Policlinico Umberto I, urlando: "Siamo solidali con lavoratori e malati, no agli 80 euro di Renzi".

IL PERCORSO - La manifestazione è stata indetta dalle Camere del lavoro Autonomo e Precario, Cub e Acrobax, e sfilerà lungo via Emanuele Orlando, via Barbieri, via Cernaia, piazza delle Finanze, via Volturno, via Solferino, piazza Indipendenza, via San Martino della Battaglia, viale Castro Pretorio, viale dell’Università, viale Regina Elena, piazzale del Verano, via Tiburtina, via dei Reti, via dello Scalo San Lorenzo, piazza di Porta Maggiore, via Principe Eugenio.

Presente anche la Coalizione Internazionale dei Sans Papiers Migranti Rifugiati e Richiedenti Asilo, con delegazioni da 8 paesi europei e dalla Tunisia, che sta sfilando dietro lo striscione LIBERTÀ DI LAVORO E RESIDENZA IN EUROPA e alle 14.00 andrà a manifestare sotto al Parlamento.
 
Intanto davanti a Palazzo Vidoni, sede del Ministero della Funzione Pubblica, hanno protestato anche i ricercatori organizzati con l’USB, che hanno simbolicamente buttato via gli strumenti di lavoro - provette, microscopi e computer - per dare vita a un "cacerolazo" contro la distruzione della ricerca Pubblica.

LAVORATORI USB SUL COLOSSEO - Un gruppo di circa trenta lavoratori, con il sostegno dell’USB, è salito in cima al Colosseo e ha srotolato gli striscioni: IO STO CON ILARIO E VALENTINO e NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO. L’iniziativa è in solidarietà con Ilario e Ilari e Valentino Tomasone, i due autisti di bus sospesi dalla società di trasporti Roma Tpl dopo la loro partecipazione alla trasmissione “Presa diretta”, e di protesta contro le azioni disciplinari effettuate dalla stessa società nei confronti di numerosi altri dipendenti. Si protesta inoltre contro la privatizzazione dei servizi pubblici e la prosecuzione dell’affido ad aziende che hanno dimostrato una manifesta inadeguatezza sia nella gestione dei servizi sia nel rapporto con i lavoratori. Ilario e Valentino, colpiti da sospensione disciplinare, incarnano le conseguenze del jobs act sui i diritti dei lavoratori. Insieme a loro sul Colosseo anche una delegazione dei lavoratori del commercio, che ha calato uno striscione contro il rinnovo del contratto nazionale: NON A MIE SPESE.

Nel pomeriggio sono scesi, e una delegazione dell’USB ha incontrato l’assessore ai Trasporti e Mobilità di Roma Capitale, Guido Improta, che, anche a nome del sindaco Marino, ha ribadito la volontà dell’Amministrazione Capitolina di far rispettare le regole e la legalità a partire dal settore dei trasporti, con particolare riferimento alle aziende partecipate o che forniscono servizi a Roma Capitale. 

"L’assessore - fa sapere Usb - ha affermato che la vertenza che riguarda Ilario Ilari e Valentino Tomasone sarà seguita con particolare attenzione, poiché potrebbe profilarsi come lesiva della libertà di espressione e non come danno di immagine all’azienda per la quale i due autisti lavorano.

I MOVIMENTI - Di questa mattina invece il blitz dei Movimenti per la Casa in un ex palazzo di Bnl - Bnp Paribas, in piazza Albania, dove giovani e meno giovani sono entrati, issando sul tetto striscioni di protesta. "Abbiamo occupato un enorme stabile che BNL – Bnp Paribas, già colpevole di aver cartolarizzato e regalato ai privati importanti quote di patrimonio pubblico, sta trasformando dal uffici in “preziosi e remunerativi” alloggi. Altre case dai prezzi irraggiungibili che gonfireanno ancora la bolla speculativa che avvolge la città e non serviranno a dare risposte ai bisogni dei precari, dei disoccupati, delle periferie".

IMMIGRATI IN METRO - Nel primo pomeriggio il blitz di un gruppo di immigrati nella metro A. Un centinaio di loro si è riversato in massa alla fermata della metro di piazza Vittorio. E al grido No razzismo e suonando tamburi sono scesi sulle banchine.

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