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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus, "Vado a comprare le sigarette" ma ha il distributore vicino casa: ora rischia processo

Secondo il Pm: "L'indagato doveva essere certamente al corrente della normativa e ha ritenuto di violarla incurante delle possibili conseguenze sulla salute pubblica adducendo una scusa non credibile"

"Sto uscendo per comprare le sigarette". Una scusa, che secondo il Pm di Tivoli Francesco Menditto, ai tempi del coronavirus "non configura una situazione di necessità" e così, chiudendo le indagini preliminari, di fatto ha chiesto il rinvio a giudizio per l'uomo fermato dai carabinieri della stazione di Le Rughe, alle 2,20 della notte tra il 10 e l'11 marzo, a Formello, mentre percorreva in auto la Cassia bis in direzione Roma-Viterbo

L'uomo, inoltre, aveva anche un pacchetto di sigarette e una tabaccheria con distributore automatico a 500 metri di distanza da casa. Elementi che hanno spinto il Pm a procedere anche per falso (avendo compilato l'autocertificazione richiesta per lo spostamento con una motivazione non coerente) oltre al reato di inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità in merito al Dcpm dopo l'emergenza per il Covid-19.

"Le ragioni di necessità devono riferirsi a una situazione determinata da impellenti e non differibili esigenze ovvero di spostamento diretto allo svolgimento di un'attività indispensabile per tutelare un diritto primario non altrimenti efficacemente tutelabile. L'interpretazione non può che essere stringente alla luce della ratio della normativa emessa per prevenire il contagio dal Covid-19", è il parere della Procura.

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