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Cronaca Ostia

Ostia: altri guai per l'ex presidente del Porto, confiscati beni per 516 milioni di euro

L'operazione della Guardia di Finanza ha anche permesso di mettere un punto sui rapporti tenuti da Mauro Balini

Altri guai per Mauro Balini, l'imprenditore ex presidente del Porto Turistico di Roma e personaggio di spicco ad Ostia. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito oggi 10 gennaio un decreto di confisca, emesso dal locale Tribunale - Sezione Misure di Prevenzione, per un valore complessivo di oltre mezzo miliardo di euro. Balini, nel 2015, finì nei guai per associazione per delinquere finalizzata a fatti di bancarotta fraudolenta, riciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita e intestazione fittizia di beni, il cui principale centro di affari era il porto turistico di Ostia, oltre a due noti lidi balneari (qui la notizia completa).

L'operazione denominata 'Ultima Spiaggia', di oggi, costituisce l'epilogo di meticolose indagini patrimoniali, delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia capitolina agli specialisti del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, che hanno consentito di documentare come Balini "avesse accumulato un ingentissimo patrimonio in mancanza di fonti di reddito lecite tali da giustificare le proprie operazioni mobiliari e immobiliari, talora compiute avvalendosi di componenti del proprio nucleo familiare o di compiacenti prestanome".

Inoltre, le attività investigative della Finanza hanno permesso di accertare i rapporti tra "Balini ed esponenti di organizzazioni malavitose egemoni sul litorale romano, come i clan Fasciani e Spada". Tali relazioni sono emerse, in particolare, "con riguardo alla figura di Cleto Di Maria, ex narcotrafficante di elevato spessore criminale al quale il proposto aveva concesso a un prezzo irrisorio, attraverso una società assegnataria della relativa concessione demaniale, la gestione di un bar all'interno dello chiosco 'Hakuna Matata' e che, per suo conto, curava i servizi di sicurezza e vigilanza all'interno del porto turistico", si legge nel dispositivo della Finanza.

Il video dell'operazione Ultima Spiaggia

Balini, continuano le Fiamma Gialle, si era fatto carico di "sostenere economicamente la famiglia del pregiudicato Roberto Giordani, meglio noto come 'Cappottone', durante la detenzione conseguente al tentato omicidio di Vito Triassi, commesso nel 2007, elargendo alla moglie di Giordani la ragguardevole somma di 5.000 euro mensili".

Ancora, l'imprenditore aveva "affidato a titolo gratuito a una cooperativa riferibile, tra gli altri, a Roberto Pergolapersonaggio intraneo al clan Spada come acclarato successivamente nel contesto dell’indagine 'Eclissi', la gestione del parcheggio interno al citato porto turistico".

L'evidente sproporzione tra le ricchezze possedute e i redditi dichiarati, unitamente alla conclamata pericolosità sociale di Balini, aveva condotto, tra luglio 2016 e ottobre 2017, al sequestro dei beni oggi confiscati. Il provvedimento riguarda "quote societarie, capitale e intero compendio aziendale di 15 società, operanti nel settore immobiliare, nella gestione di servizi e di stabilimenti balneari e nella ristorazione, cui sono riconducibili, tra l’altro, i circa 840 posti barca del porto turistico di Ostia897 unità immobiliari (appartamenti, locali commerciali, box, posti auto e terreni) site in Roma e in provincia di Rieti; 7 autoveicoli e 1 motoveicolo; rapporti finanziari e crediti societari". Il tutto per un valore di quasi 516 milioni di euro.

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