Indiano decapitato a Tor San Lorenzo: 19 anni ai due assassini

Sono stati entrambi condannati anche in appello i due cittadini indiani ritenuti responsabili dell'omicidio di un connazionale, il cui corpo senza testa fu trovato nel marzo 2010 sulla spiaggia di Marina di Tor San Lorenzo, sul litorale romano. Diciannove anni e tre mesi di reclusione sono stati inflitti dalla I Corte d'Assise d'appello di Roma a Gurjant Singh, di 41 anni (in primo grado era stato condannato a 27 anni), mentre è stata confermata la condanna a 20 anni e tre mesi di reclusione inflitta in primo grado dalla Corte d'Assise di Frosinone all'omonimo Gurjant Singh, di 32 anni. La riduzione di pena in questo caso è stata motivata dalla concessione delle attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti contestate. I fatti risalgono al 13 marzo 2010.

DECAPITATO IN SPIAGGIA - Quel giorno, un uomo, a spasso col cane sulla spiaggia, trovò il corpo decapitato di una persona, e avvertì i carabinieri. Il corpo fu trovato seminudo, con indosso solo dei pantaloncini; fu identificato in Hoshiar Singh grazie ad alcuni tatuaggi, e successivamente visionando alcuni documenti trovati in una baracca non lontana da quel tratto di spiaggia.

OMICIDIO DOPO UNA LITE - Secondo le investigazioni, Hoshiar Singh, al culmine dell'ennesima lite, fu trafitto con un'arma da punta e taglio all'altezza della gola; dopo essere stato trascinato fuori della baracca, fu decapitato e la sua testa dispersa in mare. All'origine dell'efferato omicidio, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, ci sarebbero stati problemi legati alla convivenza dei tre Singh in quella baracca; convivenza che aveva portato a continue liti per futili motivi, esasperate dall'alcol e dalla precarietà lavorativa.