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Cronaca Cerveteri / Via Fontana Morella

Cerveteri, Caso Cafire: 4 condanne ed una sanzione da 100mila euro

Due patteggiamenti e due condanne per la vicenda legata al reato di corruzione. Risarcimento immediato per il Comune di Cerveteri. A dicembre il quinto giudizio

È scattata la condanna di primo grado per quattro degli indagati coinvolti nella vicenda giudiziaria legata alla presunta corruzione che ha coinvolto il Comune di Cerveteri a partire dal 2011. Ieri il Tribunale di Civitavecchia ha pronunciato le condanne per gli imputati rinviati a giudizio. La Società Cafire 2008, è stata condannata ad una sanzione amministrativa di 100.000 euro oltre al  divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno. In questo giudizio il Comune non è stato ammesso a costituirsi parte civile in conseguenza di una legge emanata lo scorso luglio. “Abbiamo seguito il procedimento giudiziario con apprensione – ha dichiarato il Sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci – i Legali del Comune ci hanno immediatamente informato delle decisioni prese in Camera di Consiglio. Non siamo certo felici di sapere che nostri concittadini sono stati condannati soprattutto per reati contro la pubblica amministrazione e quindi contro il bene della collettività. L’illecito sussiste, per lo meno a carico dei soggetti già ritenuti penalmente responsabili e per questo il Comune sarà anche risarcito. Ringrazio i legali del Comune, gli Avvocati Annalisa Belardinelli e Valentina Flacchi per il lavoro svolto finora”.

CASO CAFIRE - La vicenda giudiziaria è iniziata nell’aprile del 2011 quando Alessio Pascucci è stato avvicinato da uno degli indagati con un proposta di corruzione per lui e per 4 Consiglieri di Governo Civico. Sono stati offerti 375.000 euro in cambio del voto favorevole in aula consiliare per un cambio di destinazione d’uso di un terreno sito sulla via Fontana Morella. Con quel voto il terreno agricolo diveniva edificabile consentendo agli imprenditori di realizzare abitazioni e negozi. In cambio al Comune veniva offerta una scuola. La proposta non era stata valutata come congrua dall’ufficio tecnico comunale ed arrivò in aula con il parere contrario del dirigente comunale. “Ho vissuto sulla mia pelle questa vicenda - conclude il sindaco Pascucci -. È stata una fase molto delicata anche perché molti miei oppositori durante tutto il periodo e soprattutto in campagna elettorale hanno tentato di strumentalizzare la vicenda e il nostro operato. Non a caso, ancora oggi, qualcuno ritiene opportuno sporcare le mura della nostra città con la scritta “Pascucci spia”. Sono felice che oggi si inizi a mettere qualche punto fisso in questa vicenda. In un momento in cui si parla molto della necessità di una legge anti corruzione e i dati ci mostrano quanto il fenomeno sia diffuso nella pubblica amministrazione, sentenze come quella di ieri possono essere un monito. Come avevamo promesso in campagna elettorale, la nostra amministrazione aveva già predisposto per il Consiglio comunale del 19 novembre un atto che annullerà di fatto tutte le conseguenze scaturite dai provvedimenti presi dalla precedente amministrazione legati alla vicenda giudiziaria
 

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