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Cronaca

Processo Casamonica, 14 condanne e due assoluzioni: riconosciuta l'associazione mafiosa

La pena più alta è stata inflitta a Rocco Casamonica condannato a 9 anni e 4 mesi. Otto anni invece a Domenico Strangio, il calabrese della Locride accusato di rifornire di droga il clan

Quattordici condanne e due assoluzioni. Questa la sentenza del processo al clan Casamonica per i 16 imputati che hanno scelto il rito abbreviato, del gup di Roma Angela Gerardi nell'ambito di uno dei filoni delle indagini sul clan, della Dda di Roma, coordinate dal procuratore facente funzioni Michele Prestipino e dai sostituti procuratori Giovanni Musarò e Stefano Luciani.

Per i condannati sono state riconosciute le aggravanti del metodo mafioso e dell'agevolazione dell'associazione mafiosa. La pena più alta è stata inflitta a Rocco Casamonica condannato a 9 anni e 4 mesi. Otto anni invece a Domenico Strangio, il calabrese della Locride accusato di rifornire di droga il clan.

Condannato anche un notaio imputato nel procedimento a cui però non sono state riconosciute le aggravanti. Tre i patteggiamenti a due anni. La Procura capitolina di Roma aveva chiesto condanne dai tre ai tredici anni e mezzo.

Davanti alla X sezione del tribunale, intanto, sta andando avanti il processo a carico di altri 44 imputati legati al clan della Romanina, che rispondono, tra i vari capi di imputazione, anche di associazione di stampo mafioso. Al processo si è arrivati dopo l'indagine 'Gramigna' e 'Gramigna bis' che disegnarono anche la mappa dello spaccio e del potere dei Casamonica. 

Chi sono i Casamonica: tutto sul clan

Le indagini svelarono anche retroscena grazie all'aiuto di collaboratori di giustizia come Debora Cerreoni che aveva svelato le logiche del clan e Massimiliano Fazzari che raccontò quando i Casamonica minacciarono di scioglierlo nell'acido.

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