Stupro a Torpignattara: condanna a 5 anni di carcere per Khaled Bitre

E' stato accusato a fine estate di aver stuprato una donna di 48 anni al Parco Alessandrino, nel quartiere di Torpignattara. Khaled Bitre, 24enne di origini marocchine, è stato condannato, dopo il processo con rito immediato, a cinque anni di carcere. Per l'imputato il pubblico ministero Erminio Amelio aveva sollecitato una condanna a 5 anni e 8 mesi di reclusione.

Il fatto risale al 21 agosto, la vittima è una donna romana di 48 anni, madre di famiglie. A quanto da lei dichiarato era scesa a gettare la spazzatura e a cercare refrigerio fuori casa quando un giovane le si è avvicinato cercando di approcciarla. Ai rifiuti chiari della donna lui non si è dato per vinto e ha usato la violenza che presto si è trasformata in un vero e proprio abuso sessuale.

Quando il giovane si è avvicinato alla panchina dove la donna era seduta e ha iniziato a farle delle avances esplicite, lei non ha pensato a scappare. Ha sperato che ignorarlo sarebbe bastato. Invece il ragazzo marocchino ha continuato, offrendole dei soldi per consumare il rapporto. Al "no" deciso della donna si è scatenata la violenza. Il magrebino l'ha presa per un braccio, l'ha portata sotto gli archi dell'Acquedotto e l'ha violentata per terra, picchiandola.

La donna ha avuto la forza di alzarsi e di chiamare la polizia, mentre poco lontano il violentatore rovistava nello zainetto che le aveva portato via. Così le Volanti sono arrivate sul posto e hanno trovato poco distante l'uomo ancora con lo refurtiva sulle spalle. La vittima l'ha riconosciuto e l'immigrato, che ha 24 anni ed è di origini marocchine, è stato arrestato. Operaio edile, con un precedente per ricettazione, l'uomo vive nel quartiere di Cinecittà. E' stato condannato per violenza sessuale e rapina aggravata.