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Cronaca

Commercialista si impicca nel suo studio: troppi debiti con Equitalia

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. L'uomo è stato trovato morto nel suo studio, in zona Re di Roma, nel pomeriggio di mercoledì scorso

Un fascicolo per istigazione al suicidio, al momento contro ignoti. E' stata aperta un'indagine sul suicidio di un commercialista, avvenuto lo scorso 15 dicembre in zona Re di Roma. Il pubblico ministero Marcello Monteleone vuole vederci chiaro. Dietro la morte del 67enne ci sarebbero dei debiti che, secondo quanto riportato da Il Messaggero, da Repubblica e dal Corriere ammonterebbero a 500.000 mila euro e sarebbero in gran parte riconducibili a cartelle Equitalia. Una montagna troppo alta da scalare e da lì la decisione di farla finita. 

L'uomo, 67 anni, nel pomeriggio di mercoledì, utilizzando una corda si è impiccato ad una scaffalatura. A ritrovarlo i carabinieri della stazione di San Giovanni, allertati dalla segretaria. Il commercialista, prima di morire, aveva lasciato un avviso di non entrare perché non voleva che fosse lei a trovarlo morto. Quindi la macabra scoperta. 

Nei suoi cassetti il motivo dell'estremo gesto. All'interno, secondo quanto riportato dai quotidiani, è stata trovata la documentazione che attestava debiti per 500.000 euro. Tra questi anche una serie di cartelle di Equitalia. Il primo passo dell'indagine sarà l'autopsia, disposta dal pubblico ministero. Poi si punterà a capire come l'uomo sia arrivato ad accumulare tutti quei debiti. 

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