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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Claudio Giorlandino nei guai: il ginecologo delle vip ai domiciliari per stalking

Il noto ginecologo, considerato il re delle amniocentesi nonche' il ginecologo delle vip, e' finito agli arresti domiciliari con l'accusa di stalking nei confronti della sorella Maria Stella

Claudio Giorlandino, il re dell'amniocentesi, nonché ginecolo delle vip, è agli arresti domiciliari. Il noto professionista è accusato di stalking nei confronti della sorella, Maria Stella, titolare dei centri diagnostici Artemisia Lab, tra i piu' importanti di Roma. Ad eseguire le misure cautelari i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Eur. Con lui nei guai altre quattro persone, due ai domiciliari, altre due con l'imposizione del divieto di avvicinamento alle parti offese.

Secondo le indagini Giorlandino si è avvalso dei restanti indagati, un avvocato e tre appartenenti alle forze dell’ordine, per compiere atti persecutori in danno della sorella e del cognato, il tutto a margine di una controversia sulla gestione dell’attività imprenditoriale di famiglia.

Il caso era esploso mediaticamente a fine giugno scorso quando Maria Stella Giorlandino scomparve da casa, per poi essere ritrovata alcuni giorni dopo in una chiesa a Napoli. Claudio Giorlandino in quei giorni finì sotto indagine per stalking. Alla base del provvedimento le denunce presentate dall'imprenditrice proprietaria di Artemisia. Tra i due, da tempo, è in atto un lungo contenzioso legale legato alla proprietà e ai diritti sull'attività familiare.

Gli arresti domiciliari oltre a Claudio Giorlandino sono finiti un brigadiere, già capo della scorta fino a poco tempo fa del presidente del Copasir nonchè un praticante avvocato. Quest'ultimo alle dipendenze della Regione Lazio è stato da tempo distaccato presso il Comune di Roma. Come indagati ci sono poi 2 guardie carcerarie e un appuntato scelto dei carabinieri in servizio presso la  Compagnia dei carabinieri di Ostia. Le accuse ipotizzate dal gip Paola Della Monica su richiesta del pubblico ministero Mario Dovinola sono quelle di stalking, di rivelazione di segreto d'ufficio e di corruzione. L'accusa di corruzione è stata contestata al brigadiere e a Giorlandino.

Secondo quanto emerso dall'inchiesta quest'ultimo avrebbe dato al sottufficiale dei carabinieri circa 4.000 euro "per svolgere atti contrari ai suoi doveri d'ufficio". La vicenda cominciò nel novembre del 2011 quando tra Giorlandino e la sorella intervenne un accordo per dividere le attività imprenditoriali della società Artemisia che era stata sempre amministrata congiuntamente.

Dal canto suo Claudio Giorlandino respinge ogni accusa. In una nota diffusa dai suoi legali, gli avvocati Maria Teresa Napolitano e Riccardo Olivo, il noto ginecologo fa sapere che "chiarirà la sua posizione già all'interrogatorio di garanzia dinanzi al Gip. La vicenda si inserisce in un contesto più ampio, riguardante questioni patrimoniali ad oggi oggetto di procedimenti dinanzi al tribunale civile di Roma".

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