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Cronaca Cassia

I cinghiali spaventano l'Olgiata: si pensa a reti elettrificate per allontanarli

Nel prestigioso quartiere la presenza di questi animali selvatici è diventata troppo ingombrante. E c'è chi propone reti elettrificate per proteggersi dell'invasione

Alcuni romani amano il lusso e a quanto pare non dispiace nemmeno ai cinghiali che, da qualche tempo, hanno deciso di trasferirsi all'Olgiata. Recinzione, controllo costante e presenza dei residenti non sono bastati evidentemente a scoraggiare gli animali selvatici. Questi infatti si sono spinti nel lussuoso comprensorio in cerca di cibo o forse di qualche bel posto dove girovagare.

CINGHIALI A SPASSO - A quanto si legge sul sito Olgiatanostra.it e in una nota del presidente del Club Forza Silvio del XV Municipio Vincenzo Leli, non sarebbe dunque difficile incontrare gli animali per le strade o nei giardini. Addirittura il Golf Club sarebbe diventato una meta molto apprezzata da almeno venticinque esemplari della specie. E se prima i cinghiali avevano fama di essere animali notturni, l''occupazione' dell'Olgiata prende adesso piede anche di giorno. Che sia sera o ci sia il sole agli animali selvatici importa poco.

La presenza dei cinghiali sembra dunque diventare troppo ingombrante. E tra i cittadini c'è chi denuncia un incontro con ben dodici esemplari, chi accusa gli animali di aver aggredito il proprio cane, chi sulla strada ha dovuto dare la precedenza a una famiglia di cinghiali. Senza contare che "episodi di attraversamento notturno con tanto di pericolo per la viabilità e per gli incidenti, sarebbero all’ordine del giorno" si legge ancora nella nota di Leli.

LA SOLUZIONE ANTI-CINGHIALE -  Qualcosa quindi bisogna farla. E' importante, continua il Presidente del Club Forza Silvio, che "la Provincia di Roma, competente in materia venatoria, prenda atto immediatamente del problema e, pur nel rispetto della natura e della fauna selvatica, organizzi con i rappresentanti dei residenti un tavolo di concertazione per affrontare una volta per tutte tale situazione, diventata ormai un tantino 'bestiale'".

IL CENSIMENTO - Un primo passo potrebbe essere quello del censimento. Le notizie raccolte da Olgiata Nostra sono infatti un po' discordanti. Il presidente del Golf Club Andrea Pischiutta, si legge sul sito, "in un’intervista aveva stimato la presenza di questi animali nel comprensorio in circa 100 unità". Non la pensa allo stesso modo il consigliere del Consorzio Roberto Bianchini. Si legge infatti in una sua nota: "risiedo nel comprensorio da più di trent’anni, abito circondato dai boschi con strade non illuminate, giro in continuazione giorno e notte, eppure di cinghiali ne ho visto solo tre, due tre anni fa, ed uno, con i cuccioli 20 giorni fa" e continua "il nostro sorvegliante Liggeri, che piu’ di me gira giorno e, soprattutto, notte per l’Olgiata, dice che i cinghiali sono otto o nove. Il golf ne denuncia 20, ma dove sono? Frequento con assiduità il golf e tutte le tracce di cinghiali che mi capita di vedere sono piccole zolle di prato sconnesse per la ricerca di tuberi, opera al massimo di uno o due cinghiali. Gli altri 18 dove sono? Evidentemente sono a dieta".

LE RETI ELETTRIFICATE - Una volta calcolato il numero effettivo di esemplari che si sono trasferiti nel prestigioso quartiere, si possono valutare anche le soluzioni per farli sloggiare. Tra le proposte già lanciate c'è quella delle reti elettrificate a basso voltaggio anti-cinghiale. Una soluzione efficace ma non certo priva di costi, sottolinea in una nota l'etologa dott.ssa Di Silvestre.

ANIMALI PACIFICI - Ingombranti o no, ben accetti o mal sopportati i cinghiali non sono comunque animali pericolosi. La Di Silvestre lo spiega nella nota riportata su Olgiata Nostra. "I cinghiali non sono animali aggressivi e non sono pericolosi: si nutrono prevalentemente di bulbi, radici e frutta e non  aggrediscono l’uomo. Anzi, come tutti gli animali selvatici lo temono ed evitano.  Durante le mie frequenti passeggiate nei boschi dell’Olgiata mi è capitato di incontrarne a pochi metri di distanza: sono rimasta in silenzio ad osservarli e loro se ne sono andati per la loro strada. Una volta ho anche assistito alla “caccia” di un cinghiale all’interno del nostro maneggio: sebbene 2 uomini lo minacciassero con dei forconi e l’animale fosse intrappolato tra loro e la rete di recinzione del maneggio, non ha mostrato nessuna aggressività ed è scappato a zampe levate appena è riuscito a trovare un varco". E a supportare questa idea c'è anche Bianchini che, riferendosi a un incontro con un cinghiale, commenta "evidentemente era timido perché, avvicinatomi per fotografarlo, invece di aggredirmi se l’è data a gambe con tutta la famiglia senza farsi fotografare". Per evitare pericoli si dovrebbe fare in modo che i cani non inseguano e infastidiscano questi animali selvatici, continua l'etologa, o di dovrebbero per esempio rispettare i limiti di velocità all'interno del comprensorio.

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