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Cronaca Casal Bertone / Via Baldassarre Orero

Cinema abbandonati, Puccini di Casalbertone: "Punto di aggregazione per il quartiere"

Ecco una delle 13 video-inchieste sui cinema 'fantasma' realizzate da 120 studenti del primo anno della Facoltà di Architettura de La Sapienza

Nonostante il cinema Puccini di via Baldassarre Orero abbia avuto una vita relativamente breve rispetto ad altre sale romane, gli abitanti di Casalbertone lo ricordano come “un pezzo di quartiere”. Le loro voci sono state raccolte all'interno del lavoro sui cinema abbandonati della Capitale elaborato dagli studenti della Facoltà di Architettura de La Sapienza al primo anno del corso di laurea in 'Gestione del Processo Edilizio” tenuto dal professor Silvano Curcio. Il gruppo di lavoro è stato diretto da Alan Montani.

Come spiegano gli studenti che ne hanno ricostruito la storia, la struttura “non è rilevante dal punto di vista architettonico ma è oggetto di grande interesse da parte degli abitanti”. Realizzato tra gli anni '40 e '50 dal gruppo Amato ha chiuso pochi anni dopo, nel 1960. Da allora è iniziata la sua storia di abbandono. Nonostante questo i ricordi di chi lo frequentava sono ancora vivi: “Ero il primo a entrare, pagavo un biglietto e ci stavo tutta la sera” racconta il signor Franco. “Dopo il film trasmettevano anche Lascia o raddoppia” ricorda.

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Anche se sono passati tanti anni, l'attenzione sulle sorti della struttura “pericolante e con il tetto crollato” interessano molto gli abitanti del quartiere popolare: “Non c'è più nessun luogo di aggregazione” si lamentano. Il cinema, chiuso negli anni '60, nel 1991 venne occupato e trasformato in un centro sociale mentre tra il '95 e il '99 ospitò “un centro di accoglienza per migranti” raccontano gli studenti. Nel 2001, l'ex cinema Puccini balza agli onori della cronaca perché al suo interno vengono ritrovati dei motorini rubati.

L'ultimo atto si ha nel 2005 quando il presidente dell'allora V municipio annuncia che quella struttura diventerà una piscina. Ma ad oggi, a parte una breve occupazione da parte di militanti di destra, la struttura è abbandonata. “E' di proprietà di un privato” racconta una ragazza. “Gli abitanti del quartiere chiedono che la struttura, che cade a pezzi, venga messa in sicurezza”.

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