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Colosseo chiuso 'per assemblea sindacale', i lavoratori: "Il ministro Bray ci ascolti"

Assemblea di quattro ore questa mattina presso il monumento romano. Al centro delle richieste la condizione di lavoro dei dipendenti della Sovrintendenza speciale di Roma

Hanno scelto il monumento simbolo di Roma nel mondo per iniziare la loro protesta. Il lavoratori dei Beni culturali e della Soprintendenza Speciale di Roma hanno 'tenuto chiuso' il Colosseo per quattro ore questa mattina per un'assemblea a cui hanno partecipato diverse sigle sindacali (Fp Cgil Roma, Cisl Fp Roma, Uil Pa MIbac, Flp, Confsal Unsa). Intanto, come comunicano gli stessi sindacalisti, anche altri monumenti sono rimasti chiusi. Diversi i motivi che hanno portato questi lavoratori a far sentire la propria voce e a chiedere un incontro con il ministro alla Cultura, Massimo Bray, che al termine dell'assemblea li ha convocati a un incontro presso il gabinetto del ministero.

In primo luogo la carenza di personale “che mette a serio rischio l'apertura al pubblico per 11 ore al girono per 6 o 7 giorni alla settimana” spiega Fiorella Puglia, di Cgil Funzione Pubblica Roma e Lazio. A tutto questo si aggiunge “che da oltre nove mesi questi lavoratori non percepiscono circa il 20% del salario”.

Come spiega Franco Taschini, segretario regionale Uilpa dei Beni culturali, a tutto questo si aggiunge anche “il contratto del personale di vigilanza prevede l'obbligatorietà di svolgere un terzo dei turni festivi all'anno”. Ma, vista la perenne carenza di personale, neanche questo basta a garantire l'apertura dei musei nei giorni festivi. “Pertanto abbiamo sottoscritto a marzo un accordo che prevede che i turni festivi passino da un terzo al 50%”. Ma il ministero dell'Economia non lo ha sottoscritto. Così oggi “i lavoratori non possono superare i 20 turni festivi e questo comporterà che alla fine di giugno non solo non avremo il personale per aprire i musei ma non avremo nemmeno il personale per garantire la sicurezza del museo chiuso”.

Come spiegato in una nota congiunta diffusa da tutti i sindacati, l'assemblea si è svolta “per denunciare la situazione in cui versa il MiBAC, per rivendicare i diritti dei lavoratori del ministero e dei fruitori dei nostri musei e aree archeologiche”. Da qui la richiesta di valorizzare l'importante patrimonio culturale italiano.

Spesati i turisti.  Alcuni seduti per terra, altri in piedi con gli zainetti, ventagli e cappellini, aspettano che il Colosseo riapra i battenti. “E' il terzo e ultimo giorno che stiamo a Roma se non lo visitiamo oggi, non lo vediamo più. Torneremo sicuramente nel pomeriggio” racconta una coppia di ragazzi di Treviso. “Non sapevamo fosse chiuso - afferma una ragazza svedese, seduta subito all'esterno dell'Anfiteatro insieme alla sua comitiva - aspettiamo che riapra alle 12.30”. 

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