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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Chikungunya, altri 6 casi e a Roma la mappa del contagio si estende a nord

Tre residenti nella Capitale senza alcuna correlazione con Anzio, focolaio del contagio

I numeri crescono ancora. A quasi 20 giorni dai primi casi di Chikingunya, il virus continua a mietere "vittime" tra Roma e il litorale. Il febbrone trasmesso dalle zanzare tigre ha colpito 92 persone, secondo l'ultimo bollettino del Seresmi, Servizio regionale di epidemiologia, sorveglianza e controllo per le malattie infettive dell'istituto Spallanzani di Roma. Sei in più rispetto all'ultima rivelazione: 3 residenti ad Anzio o che hanno soggiornato nel comune sul mare, altri 3 residenti a Roma che non hanno alcun collegamento con la cittadina. 

Trasmissione e rischi per i malati

In totale nella Capitale sono stati accertati 19 casi. E mentre prosegue lo stop alle donazioni del sangue nell'area della Asl Roma2, le segnalazioni provengono anche da quartieri a nord, nord est della Capitale. Dall'Aurelio a Montesacro. "Mi arrivano segnalazioni di cittadini che mi chiedono preoccupati come intervenire e a chi rivolgersi per la disinfestazioni" denuncia la consigliera dem del III municipio Federica Rampini.  Due donne si sono ammalate nella zona di Talenti. Abitano nella stessa palazzina. E ancora tra le segnalazioni risulta Centocelle e l'area di Pietralata. 

Ma sul caso è tornata la ministra Beatrice Lorenzin, ribadendo che non vi è alcun allarme sangue e alcun allarme in generale: "L'importante è la disinfestazione poiché il vettore di questa malattia è la zanzara". Con un chiaro riferimento alle polemiche sui ritardi nelle operazioni da parte del Campidoglio. Rispetto alla primissima segnalazione del 7 settembre, l'ordinanza della sindaca Raggi per l'avvio delle disinfestazioni risale al 13 settembre, uno stacco di giorni finito nel mirino di attacchi da parte delle opposizioni. 

"Nessuno stop alle attività ospedaliere"

A rettificare su allarmi presunti legati alle attività ospedaliere e alla carenza di sangue la regione Lazio: "Non vi è in atto alcuna interruzione delle attività operatorie nelle strutture ospedaliere di tutto il Lazio, soprattutto per quanto riguarda le operazioni ‘salvavita’. Ad oggi 21 settembre, esattamente sette giorni dopo il blocco delle donazioni di sangue per i residenti della Asl Rm 2, il Centro Regionale Sangue ha ricevuto in compensazione 1.531 sacche di sangue dalle altre regioni che ringraziamo per la disponibilità e generosità. Si precisa che il fabbisogno giornaliero relativo alle misure di prevenzione messe in atto ammonta a 250 unità al giorno, come si evince dalle disposizioni del Centro Nazionale Sangue, dunque ad oggi le compensazioni, oltre alla raccolta straordinaria, hanno coperto interamente il fabbisogno nella Capitale".

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