Roma sotto zero: letti e coperte per 30 clochard nella chiesa di San Calisto
La comunità di Sant'Egidio apre gli spazi ai senzatetto nei giorni di gelo. Letti, coperte e stufe per riscaldare a sufficienti gli ambienti. E alle 19 cena in via Dandolo
Porte aperte per 30 clochard nella chiesa di San Calisto a Trastevere. Dal 7 gennaio, la comunità di Sant'Egidio, ne ha concesso l'utilizzo come riparo notturno per l'emergenza freddo, la stessa che ieri ha tolto la vita a una donna, senza fissa dimora, trovata morta assiderata in una roulotte a Tor Marancia.
Gli ospiti possono cenare dalle 19 alla vicina mensa di via Dandolo, sede di Sant'Egidio, per poi accedere ai locali della chiesa tra le 20 e le 22, in spazio opportunamente riscaldati e provvisti di letti, coperte, e servizi igienici. La mattina lasciano l'edificio intorno alle 8. L'accoglienza è garantita dai volontari della Comunità che sono presenti durante tutto l'orario di apertura e, a turno, anche la notte. Ogni ospite viene preso in carico dai volontari e accompagnato nella ricerca di soluzioni alle sue necessità materiali e di salute. Nei giorni successivi alla prima accoglienza si cercano, laddove è possibile, situazioni di accoglienza più stabili.
Ma quella di Trastevere è una solo una delle realtà religiose che contribuisce a soccorrere i clochard in questi giorni di gelo eccezionale. Come ricorda monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas, "lo straordinario impegno della Chiesa di Roma negli ultimi giorni ha visto mobilitarsi parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali insieme a tante componenti della società civile". Segno "di una città solidale" sì, ma anche "di una comunità che chiede alle istituzioni la necessaria programmazione per fronteggiare i disagi dei mesi più freddi, che a Roma è ancora cronicamente carente e assente dalle priorità degli amministratori. Allo stesso tempo, tanta generosità deve sollecitare la partecipazione attiva di ognuno alle sofferenze dei fratelli in difficoltà. Da qui l'invito ad ognuno a vedere con occhi nuovi quanti vivono in strada e segnalare le situazioni di reale pericolo e difficoltà".
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