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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Cerveteri

Da Cerveteri è ancora allarme: "Nuovo governo blocchi la centrale a biogas"

La protesta continua e il Comitato Terra Nostra, da sempre attivo contro la costruzione dell'impianto, non molla e spera nell'intervento della nuova amministrazione regionale

Nessuno lo vuole quel mostro che minaccia il comune di Cervetri. Una centrale a biogas da 1 Megawatt a Pian della Carlotta, a un tiro di schioppo da un'area off limits perché patrimonio dell'Unesco, che da mesi spaventa i cittadini. Poco male, le bellezze naturali patrimonio dell'umanità possono attendere, l'impianto si fa ugualmente, l'ha deciso il Consiglio di Stato, e l'iter è in pieno corso. I camion fanno su giù nell'area designata dallo scorso settembre.

A poco è valsa la barriera tirata su dall'amministrazione, attuale e precedente, e le irregolarità riscontrate sul progetto dal sindaco Pascucci e dai Comitati impegnati a fermarne la realizzazione. Soggetti che ancora oggi si battono per scongiurarla. Con la speranza post elettorale che la nuova giunta regionale riservi a tutti un colpo di scena. A dire il vero il presidente Zingaretti è lo stesso che ha approvato, come presidente della Provincia, l'iter nel 2011 affidando i lavori alla Società Cofir srl. Sì, la storia di pian della Carlotta è vecchia. Ma non abbastanza per cadere nel dimenticatoio.

"L’alto Lazio è ormai una delle zone in Italia con i tassi più elevati di incidenza del tumore (dato ISDE). E proprio qui a Cerveteri una centrale a biogas minaccia la salute e l’ambiente, come dimostrano i medici dell’ISDE e decine di studi scientifici". A parlare è il Comitato Terra Nostra che già in passato si è fatto portavoce delle istanze dei di un territorio che a quell'impianto di smaltimento ha sempre detto 'no'.  Il pericolo sta nelle emissioni continue "nell’aria di polveri sottili per chilometri e chilometri, rendendo l’aria che respiriamo portatrice di nitrati, diossine e polveri sottili".

Sostanze, si sa, altamente pericolose perché fattori corresponsabili di  "cancri, ictus, infarti, trombo embolie polmonari, aborti, malformazioni fetali e malattie neuroendocrine". Ma non ci sono solo le polveri. "Il digestato sparso sul terreno può inquinare le falde acquifere e veicolare le spore del mortale clostridium botulinum. Pericoli gravissimi che hanno indotto, altrove, a chiudere impianti del genere.

"Per alimentare una centrale da 1 Megawatt, come quella in costruzione a Pian della Carlotta, servono circa 300 ettari di terreno, coltivato soprattutto a mais. Il mais infatti - spiega il Comitato - serve solo alla putrefazione che genera il gas che viene poi convertito in energia elettrica e, poiché quello che conta è la resa, i terreni coltivati vengono irrorati con dosi massicce di fertilizzanti e di pesticidi, provocando inquinamento del terreno stesso e delle falde acquifere sottostanti". Perché vengono costruite le centrali biogas? "Perché gli incentivi dello Stato (D.M. 6 luglio 2012) sono elevatissimi e durano per ben 15 anni".

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