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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Malagrotta

Malagrotta bis, Cerroni: "Smaltimento dei rifiuti di Roma a rischio"

Cerroni smentisce la chiusura di Malagrotta, ma sollecita affinché si autorizzi la discarica a Monti dell'Ortaccio, altro terreno di sua proprietà

Si arricchisce di un nuovo capitolo la storia infinita di 'Malagrotta', la mega discarica alle porte della Capitale in via di chiusura. A scriverlo è stato il suo gestore Manlio Cerroni che ha inviato una diffida alla Regione Lazio per avviare l'iter autorizzativo di una nuova discarica a Monti dell'Ortaccio, un'altra area di sua proprietà a due passi da Malagrotta.

La prospettiva è "l'esaurimento delle residue volumetrie" del vecchio sito. Il rischio, non troppo velato, è che lo smaltimento dei rifiuti di Roma, Ciampino, Fiumicino, degli aeroporti e della città del Vaticano vada "in tilt".

"Non siamo a rischio Napoli - si affretta a precisare il sindaco Gianni Alemanno - Siamo in attesa che la Regione, ormai a giorni, concluda la sua istruttoria e ci indichi i siti che sono disponibili per i nuovi impianti". Il documento è stato inviato il 20 maggio alla presidente della Regione Lazio Renata Polverini, ma anche al sindaco di Roma Gianni Alemanno e al presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. Cerroni ricorda la richiesta avanzata nel 2009 alla Regione Lazio, per il rilascio della valutazione d'impatto ambientale e dell'autorizzazione integrata ambientale in relazione ad una discarica a Monti dell'Ortaccio". Un sito, precisa, "destinato dallo stesso Piano Territoriale Paesaggistico Regionale al ripristino ambientale come discarica", su cui "nessun procedimento amministrativo risulta ad oggi avviato".

Cerroni quindi affonda: "Notiamo da qualche tempo non solo il mancato apprezzamento del servizio da parte delle autorità preposte ma anzi una pressione che sa di stato d'assedio." Ma almeno per ora non ci sono date per la chiusura di Malagrotta: "Ho solo richiamato gli organi responsabili alla consapevolezza del momento e alla la gravità del problema - precisa -, non ho mai fissato date".

"Il sindaco sta portando Roma verso un rischio sempre più probabile di nuova emergenza rifiuti", tuona il capogruppo del Pd in Campidoglio Umberto Marroni. Mentre i Verdi gridano al "complotto con ricatto. Il partito del 'non fare' rappresentato dalla coppia Alemanno-Polverini - affermano - di fatto sceglie di favorire il monopolista Cerroni con questo continuo ed estenuante balletto su ipotesi, soluzioni e toppe". Le ipotesi sulla localizzazione della nuova discarica, infatti, fino ad ora non sono mancate: da Monti dell'Ortaccio (sito scartato da Alemanno pochi mesi fa) a Testa di Cane (soluzione invece esclusa da Polverini), da Allumiere (definita la "meno percorribile" dalla governatrice) a Riano, fino alle ultime voci su Fiumicino. In attesa del 'verdetto' della Regione, si sa solo che la nuova discarica "interesserà una superficie pari a un quinto di Malagrotta - come ha fatto sapere l'assessorato regionale ai Rifiuti - e sarà funzionale ad impianti per la realizzazione del ciclo". "Se oggi si vuole ripetere la gestione pubblica - chiosa Cerroni in un altro documento (datato 9 maggio) inviato alla Cisl e per conoscenza agli enti locali del Lazio - non facciamo lotte di religione. Abbiamo dichiarato la nostra disponibilità a cedere alla collettività, all'Ama, al Comune e alla Regione (se vuole) tutta la nostra organizzazione. Io personalmente ho speso una vita per 'la monnezza'".

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