"Vuoi una prestazione particolare?": chiuso centro massaggi hard

Cominciavano con un normale massaggio per poi porre l'allettante domanda: "Ne vuoi uno particolare?". Questo il servizio che ha attirato decine di uomini in un centro massaggi hot di Civitavecchia al quale i clienti abituali si rivolgevano non solo per risolvere problemi muscolari, ma per attenzioni sessuali particolari.

LOCALE IN VIA BACCELLI - La scoperta con successivo sequestro da parte degli agenti del Commissariato di Civitavecchia, diretti dal dottor Giovanni Lucchesi, che nel pomeriggio del 21 ottobre hanno chiuso il centro massaggi hard orientale di via Guido Baccelli 145 su disposizione del Gip del Tribunale della cittadina portuale.

CENTRO MASSAGGI TAOYUAN - A finire nei guai il titolare del Centro Benessere e Massaggi Taoyuan un cittadino cinese di 50 anni, denunciato dagli agenti di polizia per favoreggiamento e sfruttamento alla prostituzione. L’indagine, durata alcuni mesi, è stata avviata in seguito ad alcune proteste dei cittadini che evidenziavano una possibile attività di prostituzione all’interno dell’esercizio commerciale.

CONTROLLI A MARZO - In particolare nello scorso mese di marzo, gli uomini del Commissariato hanno proceduto preliminarmente ad un controllo di Polizia Amministrativa, finalizzato alla verifica delle previste Autorizzazioni Amministrative.

CENTRO MASSAGGI A LA SPEZIA - Nell’occasione è emerso che proprio il figlio del titolare, che svolgeva un compito attivo nella gestione dell’attività, solo pochi mesi prima era stato segnalato dalla Squadra Mobile della Questura di La Spezia, in Liguria, per reati inerenti la prostituzione a danno di giovani connazionali, nel corso di una vasta operazione che ha portato alla chiusura di un analogo “Centro massaggi orientali” ed al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 10 persone tra cinesi ed italiani coinvolti a vario titolo nella vicenda.

TESTIMONIANZE - Per suffragare a livello probatorio l’attività delittuosa ed aggirare la rete protettiva interna ed esterna posta in essere a base della stessa dai titolari ben consapevoli e abituati ai ripetuti controlli delle forze dell’ordine, sono state messe in campo tutte le tradizionali attività di polizia giudiziaria. In primo luogo attraverso l'acquisizione di importanti testimonianze e denunce sull’attività di sfruttamento e induzione, in seguito comprovate dalle dichiarazioni di alcuni clienti abituali che, durante dei mirati servizi di appostamento svolti dal personale dipendente, sono stati fermati all’uscita dal centro.

MASSAGGI PARTICOLARI - Gli avventori hanno fornito una dettagliata descrizione su quanto avveniva all’interno del centro, precisando che non si rivolgevano alle massaggiatrici solo per risolvere problemi muscolari, ma piuttosto era un’altra parte del loro corpo a necessitare di attenzioni particolari.  Infatti, secondo le acquisizioni testimoniali, le ragazze che operavano all’interno, dopo un primo approccio alquanto “professionale” proponevano, loro stesse, una maggiorazione del costo pattuito in cambio di altro tipo di prestazioni, molto più “particolareggiate”.

ANNUNCI SU WEB E  GIORNALI - A non lasciare dubbi sull’attività svolta all’interno del Centro vi era anche la campagna pubblicitaria, fatta di inserzioni su internet, sui giornali e con volantini in cui vi erano raffigurate avvenenti ragazze orientali impegnate in pose ammiccanti che poco lasciavano intendere alla fantasia degli eventuali avventori.

INDAGINI - A conclusione dell’attività delegata, sono state rimesse al vaglio dell’Autorità Giudiziaria le posizioni di altri cittadini cinesi emerse durante le indagini e che potrebbero avere avuto un ruolo attivo nel reclutamento e nello sfruttamento delle giovani.