Ostia, estorsione a tabaccaio con metodo mafioso: condanna definitiva al boss Carmine Spada

Diventano definitive le condanne a 8 anni per Carmine Spada, boss della famiglia di Ostia ed Emiliano Belletti, suo braccio destro, per estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti di un tabaccaio. I giudici della seconda sezione penale di piazza Cavour hanno dichiarato inammissibili i ricorsi presentati dai due contro la sentenza d'Appello.

La vicenda risale al 2014 quando Spada e Belletti minacciarono di morte il commerciante Adriano Baglioni, se non avesse consegnato loro l'attività. Lo presero anche a schiaffi in strada, dopo aver quasi triplicato nel giro di tre giorni l'importo che gli avrebbe dovuto dare.

In particolare Belletti si presentò nel negozio dicendo accusando il tabaccaio di non avergli giocato una schedina del superenalotto che a suo dire aveva vinto 100mila euro e quindi pretendeva di avere i soldi.

Da lì iniziò un calvario per Baglioni, con pesanti minacce di morte. Il tabaccaio però, difeso dall'avvocato Giulio Vasaturo, legale di parte civile anche per l'associazione 'Libera', decise di denunciare tutto alla Polizia e Spada e Belletti vennero arrestati. Presente alla lettura della sentenza per il Campidoglio, parte civile al processo, l'avvocato Enrico Maggiore.

"Alla fine vince lo Stato e vincono i cittadini onesti che denunciano le estorsioni mafiose. Questa sentenza è un riconoscimento per tutti coloro che, ad Ostia come altrove, hanno il coraggio e la dignità di rifiutare le prevaricazioni dei clan". Questo il commento, carico di soddisfazione, dell'avvocato Giulio Vasaturo che ha assistito il tabaccaio Adriano Baglioni nel corso dell'intero procedimento penale.