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Cronaca

Carabiniere ucciso a Roma: arrestati i due 19enni americani per omicidio e tentata estorsione

Durante l'interrogatorio per la convalida del fermo entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Lunedì alle 12 i funerali del vicebrigadiere

La Procura ha firmato il decreto di fermo. I due giovani americani, 19 e 20 anni, sono i presunti autori dell'omicidio di Mario Cerciello Rega , vicebrigadiere dell'Arma, ucciso con otto coltellate nel cuore della "Roma bene". Ieri in tarda serata, dopo 10 ore di interrogatorio, uno dei due ha confessato: "Sono stato io". Le imputazioni per entrambi, Natale Hjorth ed Elder Lee, in arresto a Regina Coeli, sono omicidio aggravato in concorso e tentata estorsione. 

La ricostruzione della storia contenuta nel decreto, riportata dall'agenzia di stampa Adnkronos, scende nei dettagli e chiarisce alcuni passaggi dell'accaduto. I due, dopo essersi impossessati di un borsello di proprietà di un cittadino italiano, "con la minaccia di non restituire altrimenti quanto sottratto, contattati telefonicamente, formulavano una richiesta di una ricompensa di 100 euro e un grammo di cocaina". La vittima del furto però, avrebbe denunciato subito ai Carabinieri. Che all'appuntamento per lo scambio e la riconsegna dello zainetto rubato, fissato a Prati, si sono presentati al posto suo. 

Secondo la ricostruzione dei giudici, "raggiunto il luogo concordato e avvicinatisi i due carabinieri Mario Rega Cerciello e Andrea Varriale in borghese, nonostante i due militari si fossero qualificati come appartenenti all'Arma dei Carabinieri, dapprima ingaggiavano una colluttazione rispettivamente il Cerciello con Elder Lee​ e il Varriale Andrea con Natale Hjorth​". A quel punto Lee  - si legge ancora nel decreto - colpiva con "numerosi fendenti il Cerciello in zone vitali" tanto che a seguito dei fendenti inferti "il carabiniere Cerciello decedeva presso il pronto soccorso dell'ospedale Santo Spirito". Dopo l'aggressione entrambi i responsabili scappavano "incuranti delle condizioni del Cerciello, esanime".

Gli indizi di colpevolezza, raccolti dai carabinieri sono "gravi e concordanti" e si avvalgono di numerose testimonianze. Nella stanza d'albergo sarebbe stata ritrovata l'arma dell'efferato delitto, un coltello, e gli indumenti sporchi di sangue. Lo zainetto invece sarebbe stato trovato fuori dall'hotel. I due giovani statunitensi, che avevano già pronto il biglietto aereo per rientrare ieri sera negli Stati Uniti, sono stati trasferiti nel carcere di Regina Coeli. 

Questo pomeriggio poi si sono svolti gli interrogatori per la convalida del fermo. "Il ragazzo si è avvalso della facoltà di non rispondere, è un ragazzo di 19 anni molto provato dalla situazione. Per rispetto del militare è meglio stare in silenzio" ha detto l'avvocato Francesco Codini, difensore di Elder Lee, il giovane dei due che ha confessato ieri. Anche l'altro statunitense fermato avrebbe scelto di non parlare. Il gip del Tribunale di Roma, Chiara Gallo, avrà 48 ore di tempo per decidere se convalidare o meno il fermo.

Chi era Mario Cerciello Rega

Era tornato 10 giorni fa dal viaggio di nozze. Dopo il matrimonio, avvenuto 43 giorni fa, il vicebrigadiere aveva trascorso con la moglie la luna di miele in Madagascar e aveva ripreso servizio da pochi giorni. Aveva 35 anni. Dal 2009 prestava servizio anche come volontario per la delegazione romana dell'Ordine di Malta, distribuendo pasti ai senzatetto e alle persone in difficoltà nelle stazioni di Termini e Tiburtina. Per il suo impegno e la sua dedizione nel tendere una mano agli "invisibili", nel 2013 aveva ricevuto un'onorificenza al Merito Melitense.

"Ho provato a rianimarlo mentre era in pronto soccorso ma purtroppo non c'è stato nulla da fare. Ho perso un Carabiniere ma soprattutto un amico" ha raccontato il luogotenente Sandro Ottaviani, comandante della stazione dei Carabinieri di Piazza Farnese, presso cui prestava servizio Mario Rega Cerciello. Suggestivo il gesto simbolico delle volanti della Polizia di Stato, libere dal servizio, che hanno omaggiato a sirene spiegate il militare, sotto al Comando Generale dei Carabinieri in viale Romania, ai Parioli. 

A ringraziarli personalmente uno ad uno il Comandante Generale dell'Arma Giovanni Nistri. "Volanti della Polizia di Stato, a sirene spiegate, davanti al Comando Generale dei Carabinieri, per solidarietà all'Arma che oggi perde uno dei suoi uomini - scrivono dal Comando - un momento pieno di emozione che ci sembra giusto condividere, ringraziando i colleghi della Polizia per il gesto".

I funerali si terranno lunedì alle 12 nella chiesa di Santa Croce a Somma Vesuviana, mentre è prevista per oggi l'autopsia. Sarà possibile dare l'ultimo saluto al militare nella camera ardente che sarà aperta dietro la caserma di piazza Farnese domenica a partire dalle 16 e lunedì mattina.

Articolo aggiornato alle 18.15

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