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Cronaca

Metro, l'allarme dei sindacati: "Nessuna certezza sull'avvio dei cantieri"

Prolungamento Rebibbia - Casalmonastero e tratta San Giovanni - Colosseo della metro C. Questi i due cantieri che secondo Fillea Cgil sarebbero a rischio blocco. "Paura per i lavoratori dei cantieri"

"Un grido di allarme per gli appalti delle nuove linee metropolitane della città". A lanciarlo, il grido, è il segretario generale della FILLEA CGIL di Roma e Lazio, Roberto Cellini, che accende il faro su due progetti in cantiere: il prolungamento della metro B, da Rebibbia a Casal Monastero, e la tratta T3 della linea C, da San Giovanni a Colosseo.

PROLUNGAMENTO LINEA B - "Ad oggi nessuno in città è in grado di annunciare con certezza la data di avvio dei cantieri" denuncia Cellini "nonostante Roma Metropolitane abbia sottoscritto il 21 dicembre 2011 il contratto con il consorzio che si è aggiudicato la gara". L'ostacolo starebbe, stando a quanto denunciato, "un vincolo di inedificabilità derivante da un vincolo paesaggistico esistente da oltre 20 anni" e fatto notare dalla Regione Lazio lo scorso 9 maggio nella Conferenza dei Servizi.

Ma non sarebbe finita qui. "E’ emerso - prosegue Cellini -  che anche un terreno esistente sull’area di Rebibbia, denominato Area 4, non può costituire oggetto di valorizzazione immobiliare, in quanto interessato da una recente costruzione". E "nel frattempo nulla è stato fatto per avviare le procedure di alienazione del terreno denominato 'Pietralata'". Il tutto andrebbere ad aprire "un buco nel piano finanziario elaborato dal consorzio vincitore, di oltre 100 milioni di euro". Una voragine economica che sono ripianata al più presto rischierebbe di bloccare i lavori a tempo indefinito.

TRATTA T3 DELLA METRO C - Accanto alla B c'è l'altra grande opera del trasporto locale: la metro C. E anche su questa la Fillea Cgil grida allo scandalo. “Nonostante l’approvazione della delibera Cipe per la copertura finanziaria dei lavori per la tratta San Giovanni – Colosseo - ricorda il sindacato - ad oggi la Corte dei Conti non ha ancora emesso il suo parere e quindi anche questi cantieri indispensabili per la città non hanno certezza di avviarsi, ammesso che il consorzio METRO C, abbia ancora la volontà e l’interessa ad aprirli. Chiediamo all’amministrazione capitolina di attivarsi al più presto, con capacità e volontà, affinché i tempi necessari alla Corte dei Conti per esprimersi siano i più veloci possibili".

La paura principale è per i lavoratori dei cantieri sui quali, sia nel caso di un blocco dei progetti sulla B che sulla C, ricadrebbe subito il problema. "Sarebbe ingiustificabile per il sindaco Alemanno se a settembre il consorzio Metro C dovesse avviare una nuova procedura di licenziamento di tutta la sua forza lavoro" dichiara Cellini, anche perché già ad oggi "nel settore edile registriamo la sistematica decimazione di posti di lavoro”.

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