rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Casal de Pazzi / Via Francesco Selmi

Donna azzannata da un molosso: i poliziotti lo legano e l'animale muore soffocato

Il molosso era stato aizzato contro gli agenti da due malviventi, intenti a danneggiare la vetrina di una pizzeria. Il Messaggero mostra in un video l'agonia dell'animale

Prima è stato aizzato da due malviventi contro i poliziotti intervenuti in via Francesco Selmi, poi ha azzannato una donna che passava. Per fermarne l'azione aggressiva gli agenti lo hanno legato con una corda a un'inferriata sulla strada.

Il caso di cronaca, verificatosi ieri sera nel quartiere di Casal de'Pazzi, oltre ovviamente all'allarme per le condizioni gravi della vittima aggredita dal molosso di grossa taglia, sta diffondendo ulteriori particolari a dir poco inquietanti. 

L'animale è deceduto poco dopo soffocato da quella corda, mentre aspettava gli aiuti veterinari. Il Messaggero Roma ha diffuso on line un video in cui è ripresa minuto per minuto l'agonia del cane. Si sente il respiro affannato, si vede il tentativo di liberarsi dalla fune. Poi si vede che si accascia a terra.

Una fine in diretta video che ha sollevato un polverone e lasciato senza parole migliaia di persone che hanno visto le immagini. Sempre Il Messaggero informa poi che la magistratura ha aperto un'inchiesta per accertare tutte le responsabilità nella morte dell'animale. 

E proprio su dinamica e reponsabilità dei fatti si interroga Feder FIDA, (Federazione Italiana Diritti Animali). Ecco quanto diffuso tramite nota stampa.

"Quanto accaduto la scorsa notte a Roma nel quartiere di San Basilio ha molti lati oscuri. Dalle  informazioni sommarie pervenuteci vi sono molte domande meritevoli di risposte esplicative. Per prima cosa sarebbe opportuno capire chi sia stato a legare il cane tanto da avergli procurato la morte ,presumibilmente , per soffocamento. Il proprietario o uno dei poliziotti presenti? A chi fosse intestato al fine di poter attribuire la responsabilità dell'aggressione ai danni della signora ricoverata. La polizia, come da regolamento,  ha chiamato il veterinario della asl affinché si recasse prontamente sul posto?

Se è stata allertata la asl, quanto tempo è passato dalla chiamata all'arrivo sul posto? Quale procedura è stata attuata per certificare in loco  la morte del cane? Sarà disposto un esame autoptico per stabilire le cause della morte? Dal video si evincerebbe che tutti i presenti abbiano assistito ai reati sopracitati . Qualcuno, avendo compreso la drammaticità di quanto stesse accadendo, ha esortato le forze dell'ordine ad intervenire. Tutto ciò non è avvenuto...anzi!

Quando il cane, ormai deceduto, viene finalmente slegato dal cappio mortale uno dei poliziotti intima al provabile proprietario di “non liberarlo” come se , lo stesso, potesse nuocere anche da morto! Una storia surreale figlia di una ignoranza e mancanza di professionalità dilagante con la quale,  chi come noi ogni giorno è sul campo , deve confrontarsi. A tale proposito la Feder F.I.D.A. valuterà con i suoi legali l'opportunità di sporgere querela per i suddetti reati sollecitando la magistratura a far luce sui fatti e sulle responsabilità di ciascuno dei presenti, poliziotti compresi, testimoni oculari dell'ennesimo atto criminoso ai danni di un animale.

Il video testimonianza de “Il Messaggero” rileverebbe che in quell'occasione,  sarebbero stati commessi almeno due reati: 1)Immobilizzare un animale a tal punto da provocargli la morte è punito dall'art. 544 bis del  codice penale.  2)Assistere all'agonia ed alla conseguente morte di un animale ,come è il cane per la nostra legislazione ( 189/94) e senza intervenire affinché ciò non accada è punibile ai sensi dall'art. 40 , ultimo comma del c.p. . La norma precisa che: “Non impedire un evento che si ha l'obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Donna azzannata da un molosso: i poliziotti lo legano e l'animale muore soffocato

RomaToday è in caricamento