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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Rocca Priora / Piazza Belvedere

Cane lupo impalato in centro storico, fermato un allevatore: ha vendicato le sue pecore

L'uomo è stato rintracciato dai carabinieri

Sarebbe un allevatore di Rocca Priora l'uomo che la notte dello scorso 24 ottobre ha impalato e appeso nel centro storico della cittadina dei Castelli Romani un cane lupo. Residente nello stesso paese, il 67enne è stato fermato, identificato e denunciato per "uccisione di animali" dai carabinieri della locale stazione.

Greggi attaccati dai cani lupo

Secondo quanto si apprende da fonti investigative, l'uomo avrebbe riferito ai militari di aver subito, nei giorni precedenti al macabro ritrovamento, delle perdite dal suo gregge, con alcune delle sue pecore attaccate e divorate da un branco di cani che si aggiravano nel territorio. 

Cane lupo impalato a Rocca Priora

L'immagine choc del cane lupo impalato nel centro storico del Comune aveva indignato sia gli abitanti di Rocca Priora, che gli amanti degli amici a quattro zampe. Il ritrovamento avvenne la mattina del 24 ottobre in piazza Belvedere, con l'animale inchiodato ad un palo di legno. Accanto al corpo martoriato del cane venne ritrovata una sorta di rivendicazione, firmata Pasqualino Maraja, che accusava le autorità di non difendere le greggi. 

Fermato allevatore 

Dopo pochi giorni di indagini i carabinieri della Stazione di Rocca Priora hanno quindi fermato e denunciato l'allevatore. La sua posizione è ora al vaglio dell'Autoriotà Giudiziaria. 

Enpa si costituisce parte civile

Il fermo dell'uomo ha trovato il commento dell'Ente Nazionale Protezione Animali che in una nota stampa scrive: "Ringraziamo i carabinieri che con una vera e propria indagine lampo hanno identificato il presunto uccisore del cane lupo, impiccato sotto l’arco di ingresso di Rocca Priora. Se l’uomo sarà rinviato a giudizio, ci costituiremo parte civile nel procedimento che ne seguirà. In un contesto nel quale le uccisioni di randagi e lupi non si contano più, riusciamo finalmente a individuare uno degli autori degli animalicidi". 

Predazioni parte della natura

"Evidentemente si trattava di pecore incustodite altrimenti tutto ciò non sarebbe mai accaduto. Le predazioni – prosegue Enpa – sono parte della natura. Possono, tuttavia, essere prevenute adottando semplici accorgimenti. E’ da irresponsabili pretendere di abbandonare gli animali cosiddetti da reddito a loro stessi senza che nulla accada. I veri colpevoli di queste predazioni non sono né i lupi, né i randagi e neanche gli ibridi, ma gli allevatori stessi".

Campagna d'odio

"Il povero pastore tedesco dunque è solo l'ultima vittima della campagna d'odio fomentata dalle lobby che spesso trovano una sponda nel mondo politico e istituzionale. Insomma, per i lupi e per ogni animale che gli somigli anche solo vagamente, c'è un vero stato di emergenza. Nell'ultima settimana - conclude l'Enpa - infatti, oltre al pastore tedesco di Rocca Priora, sono stati uccisi ben quattro lupi: due in Toscana, uno nelle Marche e uno in Basilicata. C'è poi, sempre per la zona dei Castelli Romani, il precedente di inizio ottobre, quando un cagnolina - una meticcia - è stata trovata impiccata a un albero nel parco di Rocca di Papa".
 

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