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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Torrevecchia / Via di Torrevecchia

Campo rom Lombroso, 90mila euro per mandare i bimbi a scuola: ci vanno solo in tre

I dati sono stati forniti dal Dipartimento Servizi Educativi, in riferimento all'anno scolastico 2013-2014, a seguito di una richiesta avanzata dal consigliere del XIV Municipio, Andrea Montanari

Far sì che i bambini dei campi rom vadano a scuola, perché non c'è integrazione senza istruzione, finanziando con soldi pubblici percorsi di scolarizzazione, scoprire poi che in un anno i risultati sono quasi nulli, e rifinanziare gli stessi progetti con una somma addirittura superiore. Succede al villaggio 'attrezzato' Cesare Lombroso, a Torrevecchia. 

I DATI - Su 93 minori presenti nell'insediamento, quelli che durante lo scorso anno scolastico hanno varcato la soglia di una scuola con regolarità, almeno 7 giorni su 10, sono appena 3. Settembre il mese con il più alto tasso di ingressi, 9 bambini a frequenza regolare, 20 a frequenza media (tra il 40 e il 60%), 22 non frequentanti. 

A Marzo invece nessuno frequenta con cadenza regolare, quella media sale a 21, 25 i bambini chi la scuola non la vedono neanche col binocolo. Pessimi numeri anche ad Aprile: salgono a 29 i non frequentanti, un solo bambino che si siede in classe regolarmente, e solo 10 quelli che si inseriscono nella colonna delle frequenze medie. 

IL BANDO - I dati forniti dal Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici di via Capitan Bavastro fanno riferimento al periodo compreso tra settembre 2013 e giugno 2014. A operare all'interno del campo, vincitrice di più bandi di gara indetti dal Comune che affida al terzo settore i progetti di scolarizzazione attivi in tutti i villaggi della Capitale, la cooperativa Eureka, impiegata a Cesare Lombroso dal 2010. Per l'anno 2013-2014 l'appalto ha previsto costi intorno ai 90 mila euro. 

Obiettivo: facilitare la frequenza scolastica, responsabilizzare le famiglie, migliorare le condizioni per l'apprendimento, garantire il diritto allo studio. Sono solo alcuni degli obiettivi dei progetti messi in atto, che però restano sulla carta. "E' evidente che tutto questo non funziona. Qualcosa deve cambiare, parliamo di cifre altissime spese per progetti che non portano da nessuna parte" a commentare i dati, che lui stesso ha richiesto, il presidente della Commissione Bilancio del XIV Municipio, Andrea Montanari (Lista Civica Marino). 

"COLPA DELLE TENSIONI SOCIALI" - La ragione del totale insuccesso desumibile da cifre, oggettivamente, sconfortanti? "Si evidenzia che per un complesso di cause legate al progressivo degrado socio-culturale del villaggio e al clima di tensione sociale creatosi con alcune componenti della cittadinanza, le frequenze scolastiche hanno subito un rallentamento" spiegano dal Dipartimento. 

"...E DI CASAPOUND" - Già, è il clima di tensione sociale che si respira in tutta o quasi la periferia romana. La stessa che ha fatto scoppiare il caso Tor Sapienza, e che anche a Torrevecchia, lo scorso novembre, ha fatto esplodere qualche protesta, e catalizzato il malessere dei cittadini verso il campo rom.

Scese in piazza Casapound, lo ricordiamo, e la cooperativa Eureka e Arci Solidarietà denunciarono con nota stampa come alcuni dei manifestanti di estrema destra avessero impedito ai bambini del campo di andare a scuola. La smentita arrivò dalla Questura. Vero o no, il fatto non spiegherebbe comunque i numeri, tra l'altro riferiti all'anno precedente. 

UN ALTRO APPALTO - Nonostante i pessimi risultati, anche per il 2014-2015 sono stati stanziati gli stessi fondi, anzi da 90 si è passati a 100mila e 400 euro, tramite appalto aggiudicato dagli stessi soggetti che operano nel campo dal quattro anni. 

IL COMMENTO - "Dai dati odierni si evince come non sia corretto puntare il dito contro le faide interne ai rom o contro Casapound come il soggetto che avrebbe impedito l’accesso alla scuola dei minori rom di Lombroso. La realtà va guardata in faccia". A commentare, interpellato da Romatoday, è il presidente dell'Associazione 21 Luglio, Carlo Stasolla. 

"Sono piuttosto le annose politiche dei campi, i processi di deresponsabilizzazioni promosse da un assistenzialismo senza freni, l’inefficacia di azioni educative a creare un sistema perverso che allontana la scuola dal minore rom". Eppure la rotta non cambia, se non a proclami. 

"Dalle casse comunali continuano ogni anno a uscire più di 3 milioni di euro per la scolarizzazione dei minori rom senza che si registri alcun risultato degno di nota e in assenza di processi di monitoraggio. Tutto è immobile, ad eccezione dei bandi e delle convenzioni che continuano a essere stipulate con il beneplacito degli uffici comunali e di alcune organizzazioni". 

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