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Cronaca

Camorra a Roma, colpo al clan Mallardo: sequestrati beni per 49 milioni

Nell'operazione Bad Brothers 2 risulta come i fratelli fratelli imprenditori Giuliano, Michele e Luigi Ascione accreditati presso il clan Mallardo avevano costituito una "cellula economica" nel Lazio

Un altro duro colpo alla Camorra a Roma. Ad essere colpito, ancora il noto clan Mallardo nell'ambito dell'operazione 'Bad Brothers 2'. Se nel 2013 al clan furono sequestrati concessionari di autoveicoli, uno stabilimento balneare e centinaia di unità immobiliari, per un valrore di oltre 50 milioni di euro, questa volta il blitz riguarda beni mobili ed immobili per un valore complessivo pari ad oltre 49 milioni di euro.

LA "CELLULA ECONOMICA" - L'operazione è stata portata avanti dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma. Ad entrare nel mirino delle forze dell'ordine i fratelli imprenditori Giuliano, Michele e Luigi Ascione, "accreditati" dal noto clan camorrista Mallardo, per conto del quale avevano costituito una vera e propria "cellula economica", operante, prevalentemente, nel territorio del basso Lazio.

BAD BROTHERS 2 - La confisca, disposta dal Tribunale di Latina – Sezione Penale, interviene a distanza di circa tre anni dal sequestro eseguito nell'ambito di un procedimento per l'applicazione di una misura di prevenzione patrimoniale e personale nei confronti dei fratelli Ascione.

Le complesse indagini di polizia economico-finanziaria, avviate nel 2012 con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, hanno fatto luce sulla vorticosa ascesa, nella Provincia di Napoli e, soprattutto, in quella di Latina, dei fratelli Ascione, imprenditori campani, entrati in affari con esponenti di spicco del noto clan di camorra Mallardo.

LE ATTIVITA' ILLECITE - Plurime e diversificate le attività illecite individuate dgli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma. L'azione criminale del clan Mallardo è stata nel tempo orientata nel sempre proficuo "traffico di sostanze stupefacenti", seppur con il limite del "niente droga a Giugliano", e nelle "estorsioni", ma anche nel "controllo di importanti attività economiche", particolarmente nel basso Lazio, dove operavano in diversi settori.

Nei confronti degli Ascione sono stati raccolti "concreti indizi di appartenenza al sodalizio camorristico", qualificanti una spiccata pericolosità sociale, anche "alla luce di plurime dichiarazioni di importanti collaboratori di giustizia appartenenti al medesimo clan camorrista dei Mallardo".

RAPPORTI CRIMINALI - Tutti e tre i fratelli Ascione hanno intrattenuto e trattengono "rapporti costanti con i fratelli Dell'Aquila, con la famiglia Mallardo e con esponenti del loro clan", relazioni d'affari aventi natura "illecita" e finalizzati al perseguimento dei "principali obiettivi del gruppo camorristico": il riciclaggio di denaro.

Il provvedimento del Tribunale di Latina eseguito oggi 26 maggio, ha confermato in pieno la solidità dell'impianto accusatorio formulato dalla D.D.A. capitolina e dalle Fiamme Gialle del Nucleo P.T. di Roma, sia per quanto concerne "la pericolosità sociale" di Giuliano, Michele e Luigi Ascione, sia riguardo "alla manifesta sproporzione tra il patrimonio mobiliare, immobiliare e societario ai medesimi riconducibile e la rispettiva situazione reddituale".

49 MILIONI DI EURO DI BENI - Sono stati, quindi, sottoposti a confisca: "il patrimonio aziendale e relativi beni di 3 società", con sedi legali a Napoli, di cui una operante nel settore della locazione di immobili, una nel commercio di autoveicoli e una nel settore dell’intermediazione immobiliare; "quote societarie di una società con sede nella provincia di Napoli", operante nel settore della gestione di stabilimenti balneari; "104 immobili" a Latina, Napoli e Cosenza; "15 tra auto e moto"; "una imbarcazione"; "27 rapporti finanziari".

Il tutto per un valore complessivo di stima pari ad oltre 49 milioni di euro. Le odierne operazioni di polizia economico-finanziaria hanno interessato le città di Roma, Napoli e provincia, Latina e provincia, nonché Cosenza.

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