rotate-mobile
Cronaca

Operazione Gran Turkese, così la Camorra portava l'eroina a Roma

Sette gli affiliati del clan camorristico arrestati dagli uomini della Guardia di Finanza. Sequestrati 43 chili di droga

Dalla Turchia alla Capitale via terra e via mare. Così la Camorra importavata grossi quantitativi di eroina dal Paese del Bosforo per poi immetterla nel mercato non solo romano, ma anche del basso Lazio e di Scampia. A stroncare il traffico internazionale di sostanze stupefacenti gli uomini della Guardia di Finanza che hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautalare in carcere nei confronti di 7 soggetti, per il reato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Gli arresti nell'ambito della Operazione denominata 'Gran Turkese'. 

EROINA IN TURCHIA - Le odierne investigazioni, condotte dagli specialisti del Gico del Nucleo di PoliziaTributaria della Capitale e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, hanno tratto spunto da un sequestro di un ingente quantitativo di eroina, oltre 43 chili, operato dalla polizia turca nell’agosto del 2012, al confine con la Grecia.

VIAGGIO DI FAMIGLIA - Lo stupefacente era abilmente occultato nell’autovettura di un romano. Quest’ultimo aveva simulato un viaggio di piacere con la famiglia ma, inrealtà, faceva da “corriere” ed aveva il compito di far giungere il “prezioso” carico nella Capitale, che una volta immesso sulla piazza dello spaccio, avrebbe fruttato oltre 2 milioni di euro.

CLAN DI SECONDIGLIANO - Traendo spunto dagli elementi informativi acquisiti in ambito internazionale, gli uomini del Gico sono riusciti ad individuare i reali destinatari dell’eroina: tutti soggetti appartenenti ad un agguerrito clan di camorra di Secondigliano, attivo prevalentemente nella Capitale e nel basso Lazio. Fra di loro due parenti di un esponente di spicco del Clan degli Scissionisti. 

Camorra a Roma: Operazione Gran Turkese

LA ROTTA DELL'EROINA - Obiettivo dell’organizzazione era quello di importare ingenti quantitativi di stupefacente, sia eroina che cocaina, sfruttando differenti rotte quali la Turchia, la Spagna, l’Olanda ed il Venezuela: in tale contesto, plurimi gli episodi di narcotraffico monitorati durante le indagini. Al fine di avere sempre maggiore sostanza stupefacente a disposizione, i criminali avevano stretto solide alleanze anche con narcotrafficanti turchi, ecuadoregni ed olandesi.

AUTO CON DOPPIOFONDO - Gli indagati, per la commissione delle loro illecite attività, disponevano di ingenti quantitativi di denaro contante nonché di numerose autovetture, munite di doppiofondo, che venivano appositamente “preparate” da carrozzieri della provincia di Lecce per poi essere utilizzate per il trasporto dello stupefacente.

ROMA E BASSO LAZIO - Il gruppo criminale operava come vero e proprio supermarket della cocaina, rifornendo, costantemente, più spacciatori operanti nella Capitale, a Napoli (piazza di Scampia) nonché nell’agro pontino, tra Terracina e Fondi, grazie anche all’intermediazione svolta da uno degli esponenti del clan di stanza a Terracina. 

SETTE ARRESTI - Sulla scorta delle prove raccolte, in data odierna, gli uomini del Nucleo P.T. di Roma, con l’impiego di oltre 100 militari, hanno dato esecuzione all’ordine di arresto in carcere nei confronti di sette persone (di età compresa fra i 61 anni ed 25 anni) residenti fra Napoli e Roma, oltre a due cittadini stranieri residenti in Svizzera a Turchia. Le Fiamme Gialle hanno anche operato 20 perquisizioni, in Roma e provincia, Napoli e provincia, Lecce e provincia ed in provincia di Latina, nei confronti di ulteriori soggetti, a vario titolo coinvolti nelle illecite attività di narcotraffico.

ASSE ROMA-NAPOLI - Con l’operazione odierna, il Tribunale di Roma, la D.D.A. di Roma e la Guardia di Finanza di Roma, oltre ad assicurare alla giustizia soggetti legati alla criminalità organizzata, hanno recuperato un ampio spazio di legalità, stroncando un pericoloso traffico di sostanze stupefacenti sull’asse Roma-Napoli.

PLAY-47

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Operazione Gran Turkese, così la Camorra portava l'eroina a Roma

RomaToday è in caricamento