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Cronaca

Calcioscommesse, arrestato Beppe Signori

Per Signori sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari. Secondo il gip Salvini era il "leader indiscusso". "Abbiate pietà di me", dichiara l'ex bomber della Lazio. Coinvonti anche altri giocatori

C'è anche l'ex capitano della Lazio e attaccante della Nazionale, Beppe Signori, tra le persone arrestate dalla polizia nell'ambito di un'inchiesta sul calcio scommesse, lo rende noto l'agenzia 'Ansa'. Per Signori sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari. Tra gli arrestati figurerebbero anche alcuni giocatori di serie B e serie C e anche dirigenti di società di Lega Pro. All'indagine ha lavorato la Polizia di Cremona, coordinata dal Servizio centrale operativo (Sco). Hanno collaborato anche le Questure di Bari, Como, Bologna, Rimini, Pescara, Ancona, Ascoli Piceno, Ravenna, Benevento, Roma, Torino, Napoli e Ferrara. Sono state eseguite sedici misure cautelari a conclusione dell'attività investigativa relativa ad una serie di episodi connessi al fenomeno del calcio-scommesse. I soggetti in questione, uno dei quali con precedenti di Polizia relativi alla commissione di analoghi reati, sono stati individuati a seguito di una complessa serie di riscontri operati dalla Squadra Mobile della Questura di Cremona. Le indagini hanno ricondotto tale condotta delittuosa in un contesto ben più ampio collegato ad alcuni soggetti gravitanti nel mondo del calcio che avrebbero influenzato alcuni risultati della Serie B e della Lega Pro.

Nell'ambito dell'inchiesta su presunte partite truccate che ha portato a 16 arresti, risulta indagato anche Stefano Bettarini, ex marito di Simona Ventura e commentatore della trasmissione 'Quelli che il calcio'. C'é anche il capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, tra gli indagati nell'indagine della polizia sul calcio scommesse che ha portato all'arresto di Beppe Signori e altre 15 persone. Lo apprende l'Ansa da fonti qualificate. Arrestato nel barese anche, a Bitonto, l'ex capitano del Bari Antonio Bellavista, di 36 anni che ha giocato nella squadra bianco rossa negli anni tra il 2000 e il 2009.

"Ma non avete pietà in questa situazione? Abbiate pietà. Io non posso dire nulla, incontrerò presto il mio legale", queste le unichedichiarazioni di Beppe Signori, raggiunto telefonicamente dall'Ansa. Per il gip Guido Salvini, che ha firmato l'ordinanza di custodia, Beppe Signori era il 'boss', il capo dell'organizzazione. Nell'ordinanza, il giudice scrive che Signori era "leader indiscusso per ragioni di prestigio personale. Il suo nome non deve essere pronunciato, o deve essere pronunciato con cautela si preferisce parlare di 'Beppe nazionale' o di 'colui che ha segnato 200 gol in Serie A".

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