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Cronaca Camilluccia / Via Ronciglione

Buste esplosive: recapitato pacco bomba ad un portiere di un condominio di Roma nord

Il plico, disinnescato dagli artificieri dei carabinieri, recapiato nell'abitazione del 54enne a Palombara Sabina

Stesso plico, stessa mano, stesso contenuto. Un quinto pacco bomba è stato recapitato nel pomeriggio di lunedì 9 marzo ad un 54enne residente a Palombara Sabina, portiere in un residence di Roma Nord. Insospettito dal mittente, una donna a lui sconosciuta, l'uomo ha subito allertato i carabinieri della vicina caserma del Comune della provincia sabina, con i militari che lo hanno messa in sicurezza accertando la natura esplosiva della busta.

A recapitare il plico al 54enne, che lavora come portiere in un condominio di via Ronciglione, in zona Ponte Milvio, il postino. Indirizzato al 54enne, ad insospetture l'uomo è stato però il mittente, un nome di donna sconosciuto con il medesimo cognome del destinatario. Insospettito l'uomo ha quindi subito allertato i carabinieri della stazione di Palombara Sabina.

Messo in sicurezza il plico, sul caso indagano i Carabineiri del ROS. Sono infatti quattro le buste esplosive recapitate a Roma e provincia dallo scorso 3 marzo quando le prime tre buste ferirono altrettante donne al centro smistamento delle Poste di Fiumicino, a Colle Salario ed alla Balduina.

Il giorno dopo, il 4 marzo, un quarto pacco esplosivo, recapitato in casa di un uomo in via Cardinal Sanfelice all'Aurelio. Memore da quanto accaduto poche ore prima, il destinatario avvertì però i carabinieri consegnando il plico agli artificieri, che poi accertarono la natura esplosiva del pacco.

Cinque buste esplosive confezionate alla stessa maniera, presumibilmente dalla stessa mano. Plichi che si presentato ai destinatari con busta A4 gialla e l'utilizzo di una scatolina in legno contenente un innesco attivabile all'apertura, contenente delle quantità di esplosivo atte ad offendere ma non ad uccidere. Elementi che al momento inducono la Procura a seguire tutte le ipotesi, dando maggiormente peso alla pista anarchica antimilitarista.

Proseguono infatti indagini ed accertamenti per cercare di fare piena luce sul caso delle buste esplosive. In tale ambito, alcuni dei materiali per il confezionamento dei plichi (pila e scatoletta di legno), sarebbero stati acquistati in un negozio cinese. Per questo gli investigatori di Ros e Digos, coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Caporale e dal pm Francesco Dell'Olio, stanno passando al setaccio le immagini di videosorveglianza di diversi bazar cinesi, in particolare a Roma Nord. 

Quasi assodata l'ipotesi che le buste esplosive siano state preparate da una stessa persona. Gi inquirenti procedono per "attentato con finalità di terrorismo" e "lesioni personali", continuando a battere la pista anarchica e antimilitarista. Sugli episodi non è arrivata ancora alcuna rivendicazione.

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