San Lorenzo in tilt: tra cantieri, buche e carreggiate distrutte
Fra marciapiedi bucati, manto stradale dissestato e cantieri onnipresenti, la situazione è davvero al limite. Viabilità sempre nel caos e commercianti penalizzati
Intere carreggiate chiuse per la presenza di cantieri. Marciapiedi bucati sui quali è impossibile camminare. E, giusto per non farsi mancare nulla, asfalto stradale in stile groviera. E' questa la preoccupante situazione di San Lorenzo, zona universitaria della Capitale. I residenti sono stanchi e le continue denunce lo testimoniano. Facendo un giro per le vie del quartiere, diventa facile capire perchè i cittadini davvero non ne possano più.
A dare il benvenuto nel quartiere è un doppio cantiere su Via Tiburtina dove, proprio a causa dei lavori, una carreggiata è completamente chiusa. I risultati sono facilmente immaginabili: traffico perennemente nel caos con automobilisti inviperiti che si sfogano a suon di clacson, a scapito della quiete pubblica, e pessima 'presentazione' per i commerciati della zona. Solo entrare in un negozio può essere davvero complicato. Il cliente è costretto ad un'infinita gincana fra cantieri e marciapiedi bucati. Altro grande problema del quartiere.
La maggior parte dei passaggi pedonali di San Lorenzo sono pavimentati con sampietrini. O sarebbe meglio dire, erano pavimentati. Molti, infatti, sono completamente dissestati. I 'mattoni' sono scomparsi in moltissimi punti con la conseguenza che tanti marciapiedi sono 'bucati'. Il problema più grave, però, è rappresentato da altre buche. Quelle al manto stradale. Le strade del quartiere, infatti, sono davvero impresentabili e i fossi , con le pioggie degli ultimi giorni, si sono trasformati in delle mini piscine. In alcune strade si è provato a trovare una soluzione. Le buche sono state ripianate con degli 'artistici' rattoppi di asfalto che, comunque, creano un dislivello.
La situazione più preoccupante si registra in Viale Scalo San Lorenzo. All'inizio della strada ci si imbatte in una buca grande e profonda. Gli automobilisti che conoscono la zona riescono a frenare preventivamente. Chi, però, non si avvede in tempo del fosso non può fare altro che 'finirci dentro'. I residenti, dai balconi, fanno la conta di auto e motorini danneggiati ogni giorno. Una conta che va avanti da troppo tempo.