rotate-mobile
Cronaca

Strade chiuse e vigili a far da balia ai crateri: così Roma si arrende alle buche

Quasi duemila gli interventi della Polizia Locale nei primi due mesi e mezzi dell'anno in corso. Cinquemila e 700 nel 2015. La palma d'oro va al municipio delle Torri

Un mini recinto di pneumatici per segnalare e chiudere le buche. E' a Torre Angela, periferia est della Capitale, l'ultima frontiera del fai da te. "Il Comune non c'è? Ci pensiamo da soli, noi cittadini di serie B". Ma anche quelli di serie A, abitanti ai Parioli, non se la passano meglio: viale della Moschea è stato chiuso martedì per dissesti, troppi, una decina di piccole e medie buche impossibili da transennare e monitorare senza creare una gincana. Extrema ratio dei vigili urbani? Deviare il traffico, costringendo il Comune a mettere mano ai danni con la procedura della "somma urgenza", attingendo ai fondi della manutenzione straordinaria, unico iter rimasto fuori dalle maglie di giudici e Anticorruzione. Eccola qua, Roma che si arrende alle buche. 

BUCHE IN CIFRE - Da nord a sud, da est a ovest, non c'è quartiere risparmiato da strade groviera, terrore delle due ruote che in città vanno per la maggiore. Tanto per dare l'idea, secondo dati che arrivano direttamente dal database della Polizia Locale: nel solo anno 2015, si contano 5700 interventi su buche e dissesti, 1900 incidenti causati da buche, 550 segnalazioni dei cittadini con lo strumento "io segnalo". Numeri che in proporzione aumentano nei primi due mesi e mezzo del 2016. Da gennaio gli agenti hanno collezionato già 1972 interventi, 300 in più se calcolati al mese rispetto all'anno scorso, 11 in più al giorno. 

Aumentano le buche perché la manutenzione ordinaria è ridotta al lumicino, ferma tra appalti bloccati e indagini su tangenti e affidamenti diretti. Con i vigili urbani impegnati a far da custodi ai pericoli generati dall'asfalto che si sgretola. "Evidentemente a qualcuno va bene che a Roma la Polizia Locale sia bloccata a guardia delle buche - commenta il segretario del Sulpl Roma, Stefano Giannini - noi crediamo che i romani vogliano un impiego diverso magari dedicato alla sicurezza ed al decoro urbano e non alla custodia di una transenna"

A TORRI IL PODIO  - L'area più colpita? Il municipio delle Torri vince la palma d'oro: 735 interventi nel 2015 sono stati effettuati dal VI gruppo dei vigili urbani, 429 negli ultimi due mesi e mezzo. Lo raccontano i numeri, ma la cronaca bastava. Viale Caltagirone, a Ponte di Nona, è stato chiuso domenica scorsa, come viale di Torre Maura e via Silicella: un campo minato per i centauri, con il cratere "Pompei", così ribattezzato dall'ironia tutta romana che non manca nel quartiere, diventato da buca voragine, con altre tre buche vicine di notevoli dimensioni, partorite poco dopo. 

"PIU' MORTI PER BUCHE CHE PER OMICIDIO" - Un disastro, frutto, tra i tanti, della malamministrazione della Città Eterna. Lo ha ben spiegato Pignatone, capo della Procura di Roma, parlando all'Auditorium durante la prima giornata della manifestazione Lazio senza Mafie. "L'illegalità incide anche nella vita quotidiana. Prendiamo a esempio le buche di Roma? Nascono anche dal fatto che le imprese per vincere la gara pagano un pizzo, una tangente, una bustarella a un funzionario del Comune e poi anche a quello che dovrebbe controllare i lavori. L'imprenditore rientra di quel denaro facendo male il lavoro. Il lavoro va rifatto e questo porta a ulteriori guadagni. Da questo si vede come l'illegalità incida nella vita quotidiana, perché poi in quella buca ci si cade col motorino". Già, e "i morti per le buche - conclude il procuratore - sono il doppio di quelli per omicidio". 

"Sono dichiarazioni che destano scalpore" commenta Marco Milani, Coordinatore romano della UGL Polizia Locale, che suggerisce un nuovo filone d'indagine: "Forse si dovrebbe indagare anche sull'effettiva devoluzione della quota dei proventi contravvenzionali, prevista dall Art. 208 del Codice della Strada". Che fine hanno fatto? "In un anno che ha visto emettere contravvenzioni, solo nella Capitale, per un importo pari a 250 milioni di euro, dato destinato ad aumentare a 375 milioni per il prossimo anno, risulta difficile giustificare i mancati interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle strade, specie considerando come, un quarto della cifra suddetta, sia destinata per legge a tale scopo". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Strade chiuse e vigili a far da balia ai crateri: così Roma si arrende alle buche

RomaToday è in caricamento