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Cronaca

Botticelle, dopo il no del sindaco di New York la polemica ritorna anche a Roma

Una 'pratica inumana' secondo Bill De Blasio. E si scatena la polemica degli animalisti romani che chiedono a Marino di prendere esempio dal neoeletto sindaco di New York. Pronte 15.000 firme

"Metteremo la parola fine alle corse in carrozza. Si tratta di una pratica inumana, non adatta ai nostri tempi. Il 2014 ne segnerà lo stop". Ha mantenuto la promessa il neoeletto sindaco di New York, Bill De Blasio, che secondo quanto riportato da 'La Stampa' ha deciso di vietare l'ormai celebre passeggiata sulle carrozze a cavalli nel cuore della Grande Mela. Ed è polemica. Ma questa volta non solo a New York ma anche nella Capitale dove tre associazioni animaliste hanno chiesto un incontro con il sindaco, Ignazio Marino, per discutere della vicenda. Pronte intanto 15.000 firme.

NO ALLE BOTTICELLE - Per alcuni sono un'icona secolare mentre per altri un mero sfruttamento degli animali. Fatto sta che la decisione di De Blasio sta facendo discutere parecchio nella Capitale. Associazione Animalisti Italiani Onlus, Associazione italiana difesa animali e ambiente (AIDAA) e Lega anti vivisezione (LAV) si sono unite per esprimere il loro disappunto in merito al fenomeno. "Siamo entusiasti della proposta del Sindaco di New York di mettere fine alle corse sulle carrozze trainate da cavalli a Central Park" ha commentato Walter Caporale, presidente dell'Associazione Animalisti Italiani Onlus. "Marino dovrebbe prendere esempio da lui. De Blasio ha dimostrato di essere più lungimirante, più animalista, e più intelligente di Marino, che non conosceva il problema, non ha fatto nulla per i diritti degli animali, non ha parlato con nessuno, non ha preso iniziativa e ha ignorato i problemi degli animali".

E mentre la curiosa notizia sta facendo il giro del mondo, gli animalisti italiani si impegnano a far valere la propria causa. "Recentemente, abbiamo fatto presente il problema all'Unione Europea" spiega Lorenzo Croce, presidente dell'AIDAA, "proponendo anche l'istituzione di un fondo pensionistico per i cavalli a fine carriera coinvolti in attività sportive e non, compresi dunque quelli impiegati per le corse in carrozza per le vie di Roma. La proposta è tuttora in fase di esame".

15.000 FIRME - "Se le carrozze a cavalli vengono abolite a New York, dove sono circa 200, perché non si può fare a Roma dove sono una quarantina?" ha aggiunto la responsabile settore Equidi della Lav, Nadia Zurlo. "La Lav ha appena concluso una campagna di sensibilizzazione raccogliendo 15.000 firme che consegneremo al sindaco Marino, al quale abbiamo chiesto un incontro. I cavalli a Roma lavorano in condizioni proibitive, in mezzo a un traffico infernale e rumoroso e allo smog".

I VETTORINI - Una nobile causa, quella portata avanti dalle tre associazioni. Se non fosse che a pagarne le conseguenze sarebbero proprio loro, i vetturini. E mentre a New York circola voce di un loro possibile impiego come guide per tour organizzati o come portieri di albergo o di condomini di lusso, a Roma gli ambientalisti optano per soluzioni più pratiche. Botticelle elettriche, l'opzione più gettonata.

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