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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Largo Chiaro Davanzati

Settecamini contro il centro di accoglienza, anche Borghezio protesta con i cittadini

L'eurodeputato della Lega Nord manifesta a fianco dei cittadini di Settecamini per dire no all'apertura della struttura per ospitare rifugiati politici a Largo Davanzati

Dal Capodanno Bangla alla protesta contro il centro di accoglienza, Borghezio, in tempi di elezioni, non si fa mancare niente. Così, dopo il blitz a Casal Bertone di qualche giorno fa, l'eurodeputato della Lega Nord manifesta a fianco dei cittadini di Settecamini per dire no all'apertura di una struttura per ospitare rifugiati politici a Largo Davanzati

"E' una decisione demenziale che non tiene conto delle enormi problematiche già affrontate da questo territorio", ha spiegato Borghezio durante il sit in di ieri sotto il dipartimento dei servizi sociali del comune di Roma in viale Manzoni.

L'eurodeputato della Lega, candidato nel collegio del centro Italia per le prossime elezioni europee ha fatto parte della delegazione che ha incontrato lo staff dell'assessore alle politiche sociali di Roma, Rita Cutini. "Le istituzioni devono capire che questa è una scelta scellerata - ha proseguito Borghezio - la tensione sociale è già alta e se ci sarà una rivolta popolare io sarò in prima linea al fianco di questi ragazzi".  

SETTECAMINI IN PROTESTA CONTRO CENTRO DI ACCOGLIENZA

La battaglia dei residenti va avanti dai primi di aprile, quando nel quartiere si è diffusa la notizia dell'apertura prossima di un centro di accoglienza per rifugiati di Lampedusa. Si tratta di un progetto facente capo al Ministero dell'Interno. Diverse le manifestazioni di protesta inscenate da gruppi di cittadini che, sia in Campidoglio che per le strade di Settecamini, hanno gridato il loro no. Al posto di una struttura per immigrati vorrebbero servizi per il quartiere, una scuola ad esempio, visto che quelle presenti sul territorio "cadono a pezzi". 

Insomma, vogliono la revoca del centro. Per il momento hanno ottenuto solo una richiesta di sospensiva da parte del Comune di Roma, un provvedimento con cui si chiede di congelare tutto. Per i cittadini non è sufficiente, specie perché c'è chi pensa che lo stop sia stato dettato da questioni puramente tecniche quali l'assenza del certificato di agibilità. Alle male lingue l'assessorato ha risposto più volte sottolineando come la richiesta di sospensiva sia piuttosto un evidente segnale di apertura al dialogo con i residenti. 

Una delegazione di cittadini nella serata di ieri ha incontrato il capo staff dell'assessore alle politiche sociali, Rita Cutini, e i responsabili del progetto Sprar. Il Comune dal canto suo è stato chiaro: non ha il potere di annullare niente. La revoca chiesta dai cittadini può essere sottoscritta solo dal Viminale. E infatti i cittadini verranno ricevuti a un tavolo dal Ministero dell'Interno, o almeno, questa è la promessa. 

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