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Cronaca

Discariche a Riano e Corcolle bocciate dalla commissione Ecomafie

Dopo un sopralluogo, il presidente della commissione Gaetano Pecorella ha puntanto il dito sulle "criticità" dei siti di Riano e Corcolle scelti per sostiture la discarica di Malagrotta

Le discariche di Riano e Corcolle non sarebbero adatta a sostituire entro breve Malagrotta e questo potrebbe aprire un'emergenza rifiuti nel Lazio. Secondo quando riportato dal Messaggero, per il neo ministro dell'Agricoltura Corrado Clini, dopo la Campania “potrebbe diventare delicata la situazione anche in Calabria e nel Lazio e questo non è possibile perché le soluzioni le abbiamo” e ieri è arrivata la replica del presidente della Regione, Renata Polverini: “Roma in emergenza come Napoli? Per la prima volta questa Regione si è assunta la responsabilità di mettere in campo un Piano rifiuti. Il prefetto Pecoraro sta procedendo ai passaggi vitali per evitare l’emergenza. Io auspico un maggiore senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche, di tutte le istituzioni del territorio”.

Ma per il quotidiano di via del Tritone “non è solo il nuovo governo a essere preoccupato”. Ieri infatti c’è stata l’ispezione della commissione parlamentare su rifiuti ed ecomafie a Quadro Alto (Riano) e San Vittorino-Corcolle (VIII Municipio) nei due siti dove, secondo quando previsto dal commissario straordinario Giuseppe Pecoraro, dovrebbero sorgere le due discariche provvisorie che consentiranno la chiusura di Malagrotta. Secondo il presidente della commissione Gaetano Pecorella (Pdl), “a prescindere dall’idoneità dei siti, l’ipotesi di discariche provvisorie all’inizio del prossimo anno è fantascienza: non c’è ancora alcuna predisposizione delle aree e servono mesi” mentre la discarica più grande d'Europa dovrebbe chiudere i battenti il 31 marzo, tirando avanti fino a marzo con una proroga che il Messaggero definisce “scontata” ma “insufficiente”.

Oggi il tribunale amministrativo regionale esaminerà il ricorso che è stato presentato dalla Colari (la società a cui fa capo Malagrotta) e da Federlazio “contro il decreto del governo che stabiliva lo stato di emergenza per Malagrotta e nominava Pecoraro commissario”. Se sarà accolto, “si rischierà davvero una fase di stallo molto pericolosa, anche alla luce dell’indagine su Testa di Cane”. L'area a ridosso di Malagrotta in cui si stavano realizzando due grandi vasche per contenere i rifiuti è stata sequestrata dai carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico. Secondo il Messaggero, le due vasche sarebbero state “utili ad allargare la discarica (tesi fermamente smentita da E.Giovi, altra società a cui fa capo Malagrotta)”. Ieri due consiglieri regionali della Lista Bonino-Pannella, Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, hanno dichiarato: “La differenza sostanziale che c’è tra Malagrotta e il progetto degli invasi temporanei di Riano e Corcolle è che nella prima esiste il 'polder', cioè una vasca di cemento armato che dovrebbe teoricamente fermare l’inquinamento delle falde; invece, per le due discariche individuate da Pecoraro, si parla di una semplice impermeabilizzazione”.

Ieri Pecorella aveva rilevato la “criticità dei siti” scelti da Pecoraro, perché nel caso di Riano “c’è la vicinanza con alcune case e inoltre la cava di tufo è a diretto contatto con le falde acquifere che potrebbero essere contaminate dai rifiuti” mentre a Corcolle “c’è un castello del Mille sopra la discarica, ci sono case a distanza difficilmente compatibile, reperti archeologici e, soprattutto, a 800-1000 metri c’è Villa Adriana che riceverebbe il vento e gli odori della discarica. Non sta a noi stabilire l’idoneità dei siti ma abbiamo preso atto dei problemi e faremo una relazione”. Dello stesso avviso un altro componente della commissione, il capogruppo Pd Alessandro Bratti, che dice: “Non spetta a noi decidere, ma abbiamo verificato incongruenze notevoli sulla scelta del sito di Riano. Ne avevamo già individuate nel corso delle audizioni. Prendiamo lo studio fatto dalla Regione sui sette siti e poi ripreso dal commissario Giuseppe Pecoraro: si tratta di proposte fatte dai privati su cui, motu proprio, la Regione non pare abbia fatto analisi particolari. Abbiamo verificato che le cave di Quadro Alto sono attive, le abitazioni distano 800-1.000 metri e la viabilità non è idonea”.

Interviene nella vicenda anche il sindaco di centrodestra Tivoli, per quanto riguarda la discarica di Corcolle. “Se apriranno la discarica vicino Tivoli – dice Sandro Gallotti - minaccio di chiudere tutte le strade di accesso a Villa Adriana, Villa d’Este e Villa Gregoriana. Non posso tollerare che la reputazione di una città che ospita due siti Unesco Patrimonio dell’Umanità e che viene visitata da centinaia di migliaia di turisti ogni anno venga sfregiata dalla presenza dei rifiuti”.

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