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Cronaca

Test di medicina, blitz degli studenti al Miur: "Il diritto allo studio sia di tutti"

Proteste nella sede del ministero dell'istruzione in concomitanza con l'avvio dei test nelle università pubbliche. "Riforma che elimini il numero chiuso"

Blitz al Miur degli studenti Udu e Rete degli Studenti Medi, in concomitanza con i primi test universitari di quest'anno, che si svolgeranno oggi e che riguarderanno i corsi di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e protesi dentaria. "Anche quest'anno saremo presenti negli atenei di tutta Italia per distribuire la nostra Guida al Test sicuro: al suo interno è indicato tutto ciò che deve accadere per far sì che il test si svolga in maniera regolare, evitando quindi che prove inique e fallaci vadano a condizionare il futuro di studenti già pesantemente danneggiati da questo sistema di accesso".

I test proseguiranno i prossimi giorni con Medicina veterinaria (7 settembre) e Architettura (8 settembre), per chiudere il 13 e 14 con Professioni Sanitarie e Medicina e Chirurgia in lingua inglese. "Siamo pronti a raccogliere ogni segnalazione di irregolarità al nostro indirizzo mail: ricorsi@unionedegliuniversitari.it Dichiara Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell''Unione degli Universitari. Questa notte siamo stati protagonisti di un blitz al MIUR, con il quale abbiamo messo in luce le principali storture dell'attuale sistema. Non soltanto abbiamo voluto ribadire la nostra contrarietà a qualsiasi forma di numero chiuso, ma abbiamo denunciato che quella che avviene con il test è una selezione all'ingresso che di fatto si basa su elementi aleatori, e su cui incidono fortemente una serie di fattori che nulla hanno a che vedere con la capacità e la volontà del candidato di affrontare un determinato corso di studi".

Continua Gianmarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi: "Sempre più studenti si trovano impreparati al momento della scelta del proprio percorso universitario: molti decidono proprio di non iscriversi, altri scelgono inconsapevolmente, non avendo avuto gli strumenti per poter valutare attentamente le varie possibilità. Per altri ancora la scelta è influenzata da vincoli di carattere economico. La risposta a tutti questi problemi non può di certo essere il numero chiuso".

Concludono Marchetti e Manfreda: "Investire nell'istruzione e nella formazione dei giovani significa investire nel futuro stesso del Paese. Si torni ad investire nell'Università, a cominciare da una riforma che elimini il numero chiuso e vada verso il libero accesso, riconoscendo a tutti gli studenti il diritto allo studio, sancito in Costituzione, e la possibilità di determinare liberamente il proprio futuro".


 

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