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Cronaca Tor Bella Monaca / Via Giacinto Camassei

Tor Bella Monaca, da fortino a bunker: i pusher di via Camassei blindano il palazzo

Inferriate, catene e lucchetti sono stati sequestrati dagli agenti di polizia intervenuti per 'liberare' un residente rimasto bloccato nell'androne di casa propria con i figli

Sequestri, blitz controlli, pattugliamenti, presenza fisica ed arresti. Ma come le piazze dello spaccio della Gomorra di Scampia o le bocas delle favelas di Rio de Janeiro per ogni pusher messo temporaneamente ‘fuori servizio’ ne arriva un altro pronto a prenderne il posto. Spacciatori che affinano di volta in volta delle nuove tecniche per evitare arresti e sequestri. Così quelli che erano una via ed un quartiere, già trasformati in fortini con la presenza di vedette e spacciatori, somigliano sempre più a dei veri e propri bunker il tutto in barba alla maggior parte dei residenti onesti che sono molte volte letteralmente sequestrati in casa loro. Un'attività senza sosta, h24, a volte con aggressioni in massa contro le 'guardie', senza considerare la presenza dei residenti onesti oramai abituati a convivere con la tensione e la paura. 

VIA CAMASSEI - Al centro delle cronache cittadine ancora via Giacinto Camassei, a Tor Bella Monaca, questa volta ‘liberata’ dalla polizia che ha letteralmente smurato e tagliato portoni e serrature blindate oltre ad inferriate, catenacci e lucchetti di ogni misura. La liberazione la mattina di lunedì 5 ottobre quando gli agenti delle volanti della polizia si sono trovati a dover aiutare un residente a uscire da casa propria per portare i figli a scuola, in quanto non provvisto delle chiavi per aprire le protezioni messe in opera dagli spacciatori. 

DA FORTINO A BUNKER - Interrotta diverse volte ma continuata con poche soste, l’attività della vendita della droga nella scala B della palazzina al civico 29 di via Giacinto Camassei si è infatti lentamente evoluta, trasformando il palazzo da 'fortino' a 'bunker'. Uno stabile noto alle cronache per aver messo in ‘trappola in casa propria’ le decine di famiglie che lo abitano, alla mercé di pusher e vedette che non sembrano soffrire la ‘crisi’. Una situazione che combattano quotidianamente le forze dell’ordine alle prese ogni giorno con nuovo stratagemma messo in atto dai venditori di eroina soprattutto, ma anche di cocaina all’evenienza, che popolano le scale, le cantine e gli androni del popoloso quartiere della periferia est della Capitale. 

DA FUORI A DENTRO - In particolare il lavoro dei pusher è mutato per necessità, al fine di rendere ancora più complicato l'intervento delle forze dell'ordine. Diversi sono infatti stati i pusher 'pizzicati' dai poliziotti fuori dallo stabile e per questo, dopo la blindatura, hanno adottato una nuova modalità di vendita della droga con gli spacciatori spostatisi dentro l'androne del palazzo, difesi dalla inferriate appunto. 

Tor Bella Monaca: blindature nei palazzi dello spaccio di droga

PRIGIONIERO IN CASA - Nonostante la loro attività sia ostacolata passo dopo passo dalle forze dell’ordine, il giro d’affari che si aggira sui migliaia di euro al giorno non scoraggia il lavoro degli spacciatori di via Camassei che dopo essersi visti fare sequestri ed arresti, hanno deciso di aumentare le misure di sicurezza della ‘boca’, saldando piastre di metallo e paletti ai portoni d’ingresso, mettendo inferriate abusive e cambiando le serrature dei cancelli, oltre a rinforzarli con lucchetti e catenacci. Senza considerare il tranciamento dei fili elettrici in modo da mettere fuori uso il citofono condominiale. A trovarsi in trappola la mattina di lunedì un residente con due figli, impossibilitato ad uscire di casa per portare i piccoli a scuola.

RIMOZIONE DEI CANCELLI - Una persona in trappola che non è sfuggita all’occhio degli agenti delle volanti della polizia di Stato, diretti dal dottor Giuseppe Amoruso, in servizio di controllo a Tor Bella Monaca. Visto l'ostaggio in difficoltà i poliziotti hanno infatti provveduto a liberarlo in qualche modo, permettendogli di uscire e di accompagnare i figli a scuola, per poi procedere con l’ausilio di altri agenti all’abbattimento del bunker di via Camassei.

RESIDENTI LIBERATI - Rimosse blindature, inferriate e lucchetti gli agenti hanno quindi proceduto al sequestro di quanto tolto, procedendo con una denuncia per "violenza privata" a carico di ignoti. Felici ma ancora impauriti i residenti della palazzina liberata, impossibilitati quasi a salutare con un sorriso il lavoro degli agenti. Nel frattempo liberi in casa loro, in attesa che i pusher mettano in atto le prossime contromosse. Decine di residenti onesti, che si alzano come tutti la mattina per andare a lavorare che si augurano che lo 'spazio liberato' regga, almeno per un pò. 

PIAZZA DELLO SPACCIO - Un'attività di spaccio di droga dietro alla quale si cela la criminalità organizzata, in un quartiere come Tor Bella Monaca, dove oltre ai cittadini onesti si muovono, vivono e 'lavorano' criminali senza scrupolo favoriti nella loro attività dalla conformazione urbanistica del quartiere. Un dedalo di cortili, garage, sottoscala e cantine. Decine di anfratti originali o ricavati dai pusher nelle 'Torri' e nei 'Serpentoni' che si affacciano sulla strade e sui giardini del quartiere del VI Municipio delle Torri.

GLI ASSUNTORI - In particolare via Camassei, posta a poca distanza dal camper di Villa Maraini, con i 'tossici' collegati direttamente alla piazza dello spaccio tramite il prato che arriva su viale di Tor Bella Monaca dove i consumtatori di eroina prendono lacci e siringhe pulite da utilizzare per la droga comprata proprio in via Camassei. Un servizio, quello della riduzione del danno, fondamentale per il contenimento del problema della tossicodipendenza. Un lavoro immane quello dei volontari di Villa Maraini, molte volte criticati dai residenti per il servizio che offrono, ma necessari al fine di tamponare una situazione che potrebbe assumere altre forme, ben più pericolose, rispetto al degrado. 

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