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Cronaca

Dal borseggio sul bus al riciclo internazionale: sgominata la banda degli Iphone

Le indagini del Carabinieri durate mesi hanno fatto luce su un grosso giro di affari illegali. Sono 22 le persone al momento iscritte nel registro degli indagati

Rubavano Iphone ai turisti, poi li riciclavano all'estero. Un vero e proprio sodalizio criminale radicato sul territorio in cui borseggiatori, per la maggior parte di nazionalità romena o sud americana, e ricettatori, tutti nord africani, si erano associati tra di loro per gestire al meglio una macchina d'affari insospettabili. 

MISURE CAUTELARI - E' quanto emerso dall'attività d'indagine dei Carabinieri della Compagnia Roma Centro, che hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, a carico di 22 soggetti, emessa dal Tribunale di Roma nei confronti di 18 persone (13 custodie cautelari in carcere, 4  obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e 1 divieto di dimora nel Comune di Roma) per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti (borseggi), ricettazione e riciclaggio, con l’aggravante della transnazionalità.  

L'INDAGINE - Le attività investigative si sono svolte da febbraio ad agosto 2013, sono partite da un’attenta analisi delle denunce di borseggio sporte presso le Stazioni Carabinieri del centro di Roma e delle centinaia di arresti in flagranza effettuati nel corso dell’anno dalle pattuglie dell’Arma in servizio all’interno della metropolitana e dei mezzi pubblici di linea per contrastare tale tipologia di reato. 

Dall’incrocio dei dati è subito balzato agli occhi degli investigatori del Nucleo Operativo, l’elevato numero di furti di telefoni cellulari di ultima generazione commesso perlopiù in danno dei turisti in vacanza nella Capitale.  

Tale dato investigativo ha consentito di indirizzare le indagini verso i canali di riciclaggio della refurtiva, fino a far emergere l’esistenza di una rete criminale ben organizzata. 

IL SISTEMA - Le indagini hanno consentito di accertare che gli associati avevano creato un vero e proprio “sistema d’allarme telefonico” in cui ogni borseggiatore o ricettatore a lavoro si premurava di informare tutti gli altri associati della presenza di pattuglie delle forze di polizia all’interno della metropolitana o dei mezzi pubblici  indicando  addirittura il reparto di provenienza ed in alcuni casi  i nomi dei militari in servizio.  

Tutti i borseggiatori una volta in possesso della refurtiva si portavano verso Piazzale Flaminio o in alcuni casi a Piazza Vittorio Emanuele dove i ricettatori li attendevano per recuperare i telefoni di ultima generazione (cd. smartphone), tablet, macchine fotografiche o pc portatili. 

Gli investigatori sono poi riusciti a risalire ad un esperto informatico, italiano, che per conto dell’associazione si preoccupava di acquisire su internet i codici di sblocco dei telefoni che consentono di eliminare gli stessi dalle “black-list” delle compagnie telefoniche e della case di produzione, ostacolando in tal modo l’identificazione della provenienza delittuosa e garantendo la possibilità di rivendere la refurtiva che, in parte, veniva commercializzata a Roma, al mercato di “Porta Portese”, e, per il resto, veniva spedita nei paesi del Nord Africa.

Il giro d’affari generato dall’attività illecita si attestava mediamente intorno ai 60 mila euro mensili, considerando gli associati riuscivano a spedire all’estero circa 150 telefoni cellulari di ultima generazione, per un prezzo medio di 300-400 euro cadauno.

I NUMERI - Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 80 telefoni cellulari, 5 computer portatili e 6 macchine fotografiche, di provenienza illecita, che stavano per essere trasferiti in Marocco tramite un corriere, 60 telefoni cellulari, di provenienza illecita, esposti a Porta Portese. Settanta telefonini sono stati restituiti ai legittimi proprietari, oltre 200 autori di borseggi sui mezzi pubblici sono stati arrestati in flagranza di reato, 26 sono state denunciate in stato di libertà per ilr eato di ricettazione, e 2 per quello di riciclaggio. 

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