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Cronaca Guidonia Montecelio

Bancarotta fraudolenta e riciclaggio, nove arresti. Sequestrati beni per 2,5 milioni di euro

Le indagini da parte della Guardia di Finanza. Una delle società fallite intestata al figlio di un criminale di guerra

Un'associazione per delinquere italo romena dedita alla commissione di reati fallimentari, riciclaggio e autoriciclaggio. Sono stati i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma ad eseguire, nelle province di Roma e L’Aquila, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del locale Tribunale nei confronti di 9 persone – 7 Italiani e 2 romeni – appartenenti a un’associazione per delinquere dedita alla commissione di reati fallimentari, riciclaggio e autoriciclaggio.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica capitolina e condotte dal Gruppo Tutela Mercato Capitali del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, hanno preso le mosse dal fallimento di una Spa (Società per azioni), operante nel settore dei call center, e consentito di smantellare un’organizzazione che, attraverso la costituzione di una pluralità di società, tutte amministrate direttamente o indirettamente dagli associati, ha deliberatamente condotto l’impresa al dissesto, con un passivo di oltre 43 milioni di euro.

Al fine di rendere inefficaci le procedure di riscossione coattiva, inoltre, il capitale sociale della fallita è stato formalmente ceduto a una persona giuridica bosniaca legalmente rappresentata da un uomo, figlio di un uomo condannato per crimini di guerra contro l’umanità quale comandante di un gruppo para-militare operante nella ex Jugoslavia.

Prima di tale cessione, liquidità per circa 2 milioni di euro sono state distratte a favore degli associati o fatte confluire nelle casse delle altre imprese del gruppo, facendo così rientrare nel circuito economico “pulito” il denaro “sporco”.

È stata disposta la custodia in carcere nei confronti di tre uomini: un 43enne (al vertice dell’associazione); di un uomo di 49 anni (ritenuto “braccio destro” del dominus); e di un 61enne (fiduciario del capo). Mentre sono stati posti agli arresti domiciliari per una donna di 57 anni, una 48enne, un uomo di 37 anni, un 54enne, un 52enne ed un uomo di 42 anni. 

Oltre alle misure personali, il Giudice ha disposto il sequestro, quale profitto dei reati commessi, di somme di denaro e asset patrimoniali riconducibili ai sodali per circa 2,5 milioni di euro. Tra i beni vi sono anche le quote societarie di una clinica polispecialistica e di un bar/pasticceria/ristorante di Guidonia, Comune delle provincia di Roma. 

L’operazione odierna si inquadra nella più ampia azione della Guardia di Finanza volta a ostacolare l’ingresso degli interessi criminali nell’economia legale e a tutelare, nel contempo, il rispetto delle regole del mercato e della concorrenza.

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