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San Camillo, bambina al pronto soccorso per 40 ore

Il padre di una bambina di 5 anni è stato costretto a staccare il sedile della sua macchina per la mancanza di barelle e posti letto racconta l'incredibile storia vissuta al San Camillo

Episodio inquietante al pronto soccorso dell'ospedale San Camillo dove una bimba di 5 anni ha dovuto aspettare per molte ore e senza un posto neanche per sedersi.  A riportare la storia è Il Fatto Quotidiano. Il padre della bambina  racconta il calvario suo e della figlia che da qualche giorno era stata colpita da un forte virus influenzale. "Era la prima volta che portavo mia figlia in un ospedale e non immaginavo di trovare una situazione del genere" dice Roberto Montacci, 47 anni.

L'uomo racconta di essersi rivolto in primis al Bambin Gesù, dove gli hanno detto che i piccoli venivano trasferiti al San Camillo. Qui, il padre e la figlia hanno trovato il caos più totale, con centinaia di bambini che erano in attesa in corsia. Così il padre, dopo qualche ora di attesa ha deciso di tornare a casa con la figlia, che però continuava a star male quindi, in piena notte, ha deciso di riportarla in ospedale.

Alla bambina viene  riscontrata febbre altissima e un forte stato di disidratazione. Le viene applicata una flebo, ma in corsia il caos è tutt'altro che finito. Parlando con una dottoressa, riferisce il padre, gli viene detto che i tempi d'attesa per una sistemazione saranno di circa 10-12 ore; il padre così, per evitare che la figlia resti con la flebo attaccata e senza un posto in cui sedere decide di staccare un sedile dalla sua auto perché la piccola non sia costretta a sdraiarsi per terra.

Solo dopo dodici-quattordici ore di un'invivibile situazione arriva una barella. "Ma possibile che in un pronto soccorso ci sia un solo medico?" -prosegue il padre- "non c'era la Tachipirina, c'erano bambini che arrivavano dal Bambin Gesù con diagnosi d'influenza mentre avevano la polmonite,sono dovuto andare io a comprare l'Enterogermina e i pannolini anche per altri bambini". Dopo quaranta ore passate dentro il San Camillo, la bambina è stata dimessa pur sempre con 38 di febbre. Lieto fine in una situazione assurda.

Le sigle sindacali dell'ospedale, che rappresentano circa mille medici, definiscono "al collasso" la situazione del San Camillo perchè "la politica sanitaria regionale e aziendale è da tempo orientata al contenimento della spesa", e chiedono "la riapertura di 50 posti letto e la stabilizzazione di tutto il precariato esistente".

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