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Cronaca Centro Storico / Piazza di Spagna

Rapinavano coetanei e si vantavano su facebook: sgominata baby gang

Il gruppo si riuniva a piazza di Spagna per poi mettere a segno i colpi nei centri commerciali, alle fermate della metro e a Villa Borghese

Si sono conosciuti a piazza di Spagna, dove numerose comitive di adolescenti romani sono solite radunarsi. Degli incontri che hanno portato alla formazione di una vera e propria baby gang, composta da quattro minorenni di età compresa tra i 15 ed i 17 anni, colpevoli di alemeno dieci rapine a danno di coetanei effettuate sotto la minaccia di un coltello.

QUINTO ADOLESCENTE - Le 'prede' venivano avvicinate per lo più nei centri commerciali, alle fermate della metropolitana ed in alcuni parchi della Capitale. Una banda della quale faceva parte anche un altro giovane, un bengalese poco più che maggiorenne, già raggiunto da misura restrittiva della libertà personale nel mese di gennaio e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.

DENUNCE A VESCOVIO - Le malefatte della banda di rapinatori sono state scoperte dagli investigatori di polizia del commissariato Vescovio, diretti dal vice questore aggiunto Fabrizio Sullo, che ha illustrato le modalità con le quali gli agenti sono arrivati a decapitare la banda. Una attività di indagine vecchia maniera, iniziata in seguito a tre denunce presentate al posto di PS del II Municipio da parte dei genitori di alcune giovani vittime.

RAPINE AL CENTRO COMMERCIALE - Le indagini, cominciate lo scorso mese di ottobre e protrattesi per diversi mesi, sono scaturite dalle denunce presentate dai genitori di giovanissimi studenti che si erano malauguratamente imbattuti nella baby gang all’esterno del Centro Commerciale Porta di Roma dove, attirati con uno stratagemma nei garage sotterranei, erano stati accerchiati e derubati.

CAPO DELLA BANDA - Gli investigatori, dopo aver individuato uno dei responsabili, un minorenne di origini vietnamite, sono risaliti all’intero organigramma della banda attraverso un incrocio certosino di dati ed eventi delittuosi nonchè di modus operandi riscontrati in occasione di analoghi episodi, che avevano spesso in comune la presenza di un giovane con caratteristiche somatiche asiatiche, considerato dagli altri “il capo”.

LA BABY GANG - Ed è proprio attorno alla figura del capo della banda che si è formata la baby gang composta dagli altri tre giovani adolescenti residenti ad Anagnina, Centocelle e Porta Maggiore. Dei ragazzi slegati tra loro, conosciutisi a piazza di Spagna dove erano soliti tentare di reclutare possibili nuovi membri della gang. Proprio dalla scalinata di Trinità dei Monti i rapinatori si radunavano per poi mettere a segno le rapine, almeno dieci quelle a loro carico.

RAPINE IN METRO E NEI PARCHI - Delle rapine programmate in maniera certosina con la baby gang, della quale facevano parte due italiani, un albanese ed il minore di origini vietanamita, che oltre a colpire al Centro Commerciale Porta di Roma, si è resa responsanbile di altre rapine alle fermate della metropolitana, nella zona di piazza Re di Roma ed a Villa Borghese.

MINACCE COL COLTELLO - In particolare gli investigatori hanno appurato come i colpi venissero messi a segno con un identico copione con uno dei membri della gang che adocchiava la preda di turno per poi attirarla in un luogo isolato dove ad attenderla c'era il resto della banda. Qui la vittima di turno, isolata, in inferiorità numerica e molte volte sotto la minaccia di un coltello, veniva ripulita di soldi, tablet, telefoni cellulari e tutto quello che possedeva.

FOTO SU FACEBOOK - Una banda che ostentava sicurezza ed arroganza, tanto da arrivare a postare su Facebook i vari bottini racimolati ma anche i soldi derivanti dalla ricettazione degli oggetti rubati. Il noto social network veniva anche usato per programmare i futuri colpi, senza disdegnare di prendere in giro alcuni ragazzi che non se la sentivano di entrare a far parte della banda.

GENITORI INCREDULI - Delle rapine che servivano alla gang per fare la bella vita, con l'acquisto di vestiti e scarpe di marca, serate in discoteca e acquisto di apparecchi tecnologici di ultima generazione. Un tenore di vita fuori dal comune per dei ragazzi minorenni che non aveva destato sospetti nei genitori degli stessi, caduti letteralmente dalle nuvole una volta visti gli agenti di polizia notificare le ordinanza di custodia cautelare ai loro quattro figli.

LE ACCUSE - L’Autorità Giudiziaria, concordando con le risultanze investigative, ha emesso i provvedimenti nei confronti dei componenti della baby gang, eseguiti nei giorni scorsi dagli agenti del Commissariato Vescovio, per loro le accuse sono "rapina aggravata in concorso" e "ricettazione". I quattro si trovano ora al carcere minorile di via Virginia Agnelli. Gli investigatori proseguiranno le indagini per individuare i ricettatori ai quali la baby gang portava la refurtiva.

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