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Cronaca Torrevecchia / Via Mattia Battistini

Tragedia Battistini, la sorella degli arrestati: "Fate poca galera, dal carcere si esce presto"

Le parole della donna davanti alle telecamere di Rete 4: "Non devono mettersi a piangere o disperarsi"

"Avranno una pena bassa, dal carcere si esce presto". Questo il sunto delle dichiarazioni lasciate da Senada, la sorella dei due fratelli bosniaci residenti al campo rom de La Monachina, arrestati lo scorso lunedì dagli agenti della Squadra Mobile dopo una 'caccia all'uomo' cominciata cinque giorni prima, quando la Lancia Lybra con dentro i due giovani ed una terza minorenne, arrestata subito dopo la fine della folle fuga, investì e uccise una donna di 44 anni, Corazon Abordo Perez, ferendo altre otto persone, travolte in via Mattia Battistini. 

AVRANNO UNA PENA BASSA - A rassicurare Entony e Samuele, i due fratelli di 17 e 19 anni a cui il giudice ha convalidato l'arresto per il minorenne ed il fermo per il maggiorenne, la sorella davanti ai microfoni della trasmissione "Dalla Vostra Parte", condotta da Paolo Del Debbio: "Volevo solo dire una cosa per mio fratello Entony e anche per Samuele: non devono mettersi a piangere o disperarsi perchè avranno una pena bassa, poca pena, e volevo dirti anche dal carcere si esce, fatti coraggio. Io sono qui, tua sorella Senada, ti dò tanto coraggio di sopportare questo carcere per poco non per tanto, ti auguro che puoi venire a casa presto da noi".

LA RISPOSTA DI DEL DEBBIO - Delle parole riguardo alle quali il conduttore della trasmissione di Rete 4 ha risposto senza mezzi termini: "E avanti così - le parole di Paolo Del Debbio davanti alle telecamere - ma non ritiene che siccome hanno ammazzato una persona, ne hanno ferite altre otto e potevano ammazarne altre sia giusto siano in carcere un tempo adeguato diciamo? A ripensare a quel che hanno fatto? Il carcere è una forma di rieducazione visto che lì glien'han data poca, mi sembra".

INDAGATO IL PADRE - Una vicenda in relazione alla quale la Procura di Roma ha indagato, oltre ai due fratelli ed alla moglie di uno dei due, anche il padre Bantho H., ipotizzando per lui il reato contestato ai tre, "concorso in omicidio volontario", a disporre il provvedimetno è stato il procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani.

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