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Cronaca Flaminio / Lungotevere della Vittoria

Sul Tevere con l'auto galleggiante: il capitano diffidato ad ormeggiare in banchina

La Maserati Biturbo è stata vista navigare sul Tevere nel pomeriggio di domenica scorsa. Alla guida un 40enne che da La Spezia punta ad arrivare a Venezia

Una Maserati Biturbo del 1980 trasformata in un'auto galleggiante. Questo il mezzo con il quale intorno a mezzogiorno di domenica scorsa un 39enne è stato visto navigare sulle acque del Tevere. Impossibile non notare l'autobarca nel fiume con la sala operativa dei vigili del fuoco che ha subito segnalato al 113 la presenza nelle acque del fiume dell'insolito natante ricavato da una autovettura che navigava fra Ponte Vittorio e Ponte Milvio.

FERMATO SUL LUNGOTEVERE DELLA VITTORIA - L'imbarcazione, bloccata, è stato messo in sicurezza dai Vigili del Fuoco all’altezza del Lungotevere della Vittoria. Il pilota, un cittadino italiano di 39 anni, è stato accompagnato dagli agenti della Polizia di Stato presso il commissariato Borgo per gli accertamenti. Il soggetto ha riferito di essere partito dalla Liguria e di voler raggiungere il Veneto con l’insolito mezzo.

DIFFIDATO AD ORMEGGIARE - Lo stesso è stato diffidato ad ormeggiare in banchina il mezzo nonché a presentarsi presso gli uffici della Polizia Fluviale. Il soggetto, è risultato essere già diffidato da diverse capitanerie di Porto, a navigare con l’insolita imbarcazione.

DA LA SPEZIE A VENEZIA - Capitano della Maserati d'acqua è un 39enne di Sarzama Marco Amoretti, che ha rivendicato la sua impresa proprio durante la traversata del Tevere. L'uomo ha infatti annunciato di voler scendere lungo il Mar Tirreno da La Spezia per poi risalire l'Adriatico con l'intendo di arrivare a Venezia

BIENNALE DI VENEZIA - Un insolito diportista che durante il passaggio di domenica sulle acque del fiume dell'Urbe ha affermato: "Mi sa che ho sbagliato i tempi di navigazione e sono partito un pò troppo tardi - affermava sorridendo Marco mentre si appresta a risalire il Tevere nel tentativo di approdare a Roma -. Arriverò a Festival concluso, però c'è sempre la Biennale, e lì magari trovo uno spazio per esporre l'idea del mio film"

L'AUTOMARE - Sì, perché la spedizione in "automare" ha un obiettivo preciso: trovare i fondi, e possibilmente un produttore, per realizzare un documentario su un'altra impresa epica portata a termine del 1999 da Marco, insieme a due fratelli e a un amico: la prima attraversata in automobile dell'Atlantico.

PROGETTO DEL PADRE - Un progetto ideato dal sognatore e avventuriero padre di Marco, costretto però ad abbandonare la sfida a causa del sopraggiungere di un mare incurabile: fu così che i quattro giovanissimi decisero di portare a termine quel sogno, a bordo di due Ford riempite di polistirolo, viveri, strumentazioni varie e trainate da un paracadute ascensionali. Da La Palma a la Martinica, 119 giorni in balia delle onde per dimostrare al padre, morto proprio in quei quattro mesi, che la sua utopia era realizzabile. "Ho tantissimo materiale video, e mi piacerebbe intitolare il film "Inseguendo un sogno nell'oceano". Tutte le informazioni e un po' di immagini dell'epoca si possono trovare sul sito www.artemobile.org: spero davvero che il mio giro d'Italia possa accendere l'interesse di qualcuno".

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