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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Trastevere / Via Dandolo

Costrinse i passeggeri a scendere dal bus 44 dopo telefonata, l'autista: "Ho perso la testa"

La solidarietà del sindacato Usipe al conducente Tpl che lo scorso 5 dicembre ha litigato con la moglie al telefono costringendo le persone a bordo ad 'anticipare' la fermata in via Dandolo a Monteverde. "Ho paura di perdere il lavoro"

"Scusate, scusate per quello che ho fatto, ho perso la testa". Queste le prime parole riferite ai colleghi dal conducente del bus della Linea 44 alle 8 del mattino dello scorso 5 dicembre ha costretto a scendere i passeggeri dal mezzo pubblico dopo aver 'parcheggiato' il mezzo in via Dandolo ed essere sceso per affrontare una concitata telefonata.

FERMATA ANTICIPATA - Una volta tornato sul mezzo ha ordinato a tutti di scendere, ha chiuso le portiere e dopo aver inserito la scritta 'Deposito' sul display è andato via lasciando i cittadini tra Trastevere e Monteverde Vecchio.

SOLIDARIETA' USIPE - Una situazione anomala che secondo il sindacato Usipe 'Unione sindacale dei lavoratori e dei pensionati' ha una sua motivazione: "Come organizzazione sindacale rappresentante nel comparto TPL nazionale, non possiamo che esprimere la nostra solidarietà all'autista dell'Atac che giovedì mattina mentre era in servizio, a condurre l'autobus della linea 44 zona Monteverde Vecchio ha prima fermato il mezzo poi dopo un telefonata fatta alla sua ex moglie è tornato in lacrime, e fatto scendere tutti i passeggeri dopo aver cambiando la tabella del percorso, si è diretto in deposito".

AUTISTA IN LACRIME - Secondo quanto riferito dal sindacato l'autista "Ha continuato a piangere per tutto il giorno, cercando di nascondere la sua disperazione mentre singhiozzava una volta arrivato al deposito degli autobus. 'Scusate, scusate per quello che ho fatto, ho perso la testa' ha detto ai suoi colleghi. Chi lo conosce parla di un ragazzone 'tranquillo, che non ha mai avuto intemperanze, un padre, un marito separato disperato. 'Ho paura di perdere il lavoro, sarebbe una tragedia' ha detto l'autista, separato, con problemi economici, per quello stipendio quasi dimezzato dalle richieste della ex".

'TURNI STRESSANTI' - I colleghi parlano dei "turni stressanti, delle ferie non date, dei problemi personali che sommandosi alle condizioni di lavoro estreme portano a gesti irruenti come quelli di cui si è reso protagonista l'autista" che non avrebbe avuto segnalazioni nella sua carriera per comportamenti "strani o violenti". Una vita trascorsa insieme, il matrimonio, i primi litigi, poi la separazione. Gli avvocati, le istanze e le richieste di mantenimento. "Scusate" dice l'autista che vorrebbe non si parlasse più di quella mattina, che vorrebbe fosse stato tutto solo "un incubo".

I PASSEGGERI - Ma restano i testimoni di quel gesto che di fatto ha interrotto un servizio pubblico, "quei passeggeri - prosegue la nota dell'Usipe - che senza neanche protestare davanti alla rabbia e alle lacrime dell'autista sono stati lasciati in strada, sono scesi dal mezzo e si sono avventurati nel traffico di Roma alla ricerca disperata di un altro mezzo per raggiungere uffici e scuole".

INCHIESTA INTERNA - Ora l'Atac è a caccia dell'identità dell'autista ribelle. Ad aiutare la commissione d'inchiesta dell'azienda il sistema di rilevamento satellitare delle vetture che dovrebbe segnalare lo stop forzato e non giustificato del mezzo. "È un episodio non banale ma che ha la sua criticità in quel fragile sistema che vivono i padri separati. Auspichiamo - sottolineano da sindacato - che dall'atac non prendano decisioni disciplinari gravi nei confronti dell'autista ma che capiscano lo stato in cui e sfociato tale episodio. In ultimo - concludono dall'U.Si.Pe. Tpl - porteremo avanti un progetto nazionale per istituire nel comparto Tpl i centri di ascolto, che aiutino chi si trova in situazioni di criticità".

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