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Cronaca

Autista bus aggredito, il racconto di Renzo: "Ha ferito un passeggero intervenuto in mia difesa"

Il conducente della Roma Tpl: "Quello della sicurezza è un tema caldo ed attualissimo da decenni"

"E' sbucata fuori. Prima ha lanciato un paio di mattoni contro il vetro dell'autobus, poi ha aggredito me e un passeggero". A raccontare i fatti è Renzo De Dominicis, autista della linea Roma TplI fatti sono successi intorno alle 17 del 6 agosto al capolinea di Rebibbia.

Lì una donna, straniera, ha cercato di vandalizzare il bus 447 lanciando mattoni contro la vetrata del mezzo pubblico, poi aggredendo Renzo, rompendogli anche un paio di occhiali da 230 euro, quindi, brandendo un coccio di bottiglia, ha colpito un passeggero che stava cercando di aiutare l'autista. 

"A quel punto sono nuovamente intervenuto assieme ad altre due persone e l'abbiamo allontanata", racconta a RomaToday Renzo De Dominicis. Sul posto sono così giunti gli agenti della volante del Commissariato di San Basilio per riportare la situazione alla normalità. 

Nella mattinata del 5 agosto una scena simile si era verificata anche sull'autobus 437 in via Tiburtina. "In 17 anni di professione non ho mai avuto problemi del genere, altri colleghi che conosco invece sì, hanno subito aggressioni", dice il conducente della Roma Tpl che sottolinea: "Quello della sicurezza è un tema caldo ed attualissimo da decenni. Ormai è giunto al suo apice ma nessuno fa veramente qualcosa per arginarlo".

"Ad esempio, nel mio caso, la polizia avrebbe dovuto bloccare e arrestare immediatamente la donna che ci ha aggredito. Poi in centrale provvedere all'identificazione e se necessario al supporto psicologico. Invece no. Ore in strada ad aspettare lo psicologo che poi decide il modo migliore per farla salire in macchina, con calma e rispetto. Così non va bene perché lei ora è di nuovo in giro e potrebbe lanciare mattoni o oggetti contro le vetture. E non solo". 

Quale sarebbe allora la ricetta giusta per migliorare lo status di sicurezza? De Dominicis la vede così: "Servono cabine guida più protette e possibilmente blindate, ma anche un sistema di allarme a bordo collegato direttamente con polizia e carabinieri. Poi è ormai indispensabile la presenza di una seconda persona a bordo, che sia un verificatore, uno steward o un secondo autista. Insomma un supporto e un ausilio per qualsiasi evenienza".

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