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Cronaca Tor Bella Monaca / Via Casilina

"Il cane senza museruola non può salire", autista aggredito sul bus 106

L'aggressione ai danni del 42enne Marco Piacentini si è verificata mentre il mezzo pubblico viaggiava sulla via Casilina. Il conducente in osservazione al Policlinico Tor Vergata con un trauma cranico

Voleva salire su un autobus con un cane al guinzaglio ma senza museruola. Da qui la richiesta dell'autista: "Mi dispiace ma così non può salire", un divieto mal digerito da un passeggero che per tutta risposta ha preso uno degli estintori presenti nel bus scagliandolo contro la cabina nella quale si trovava il 42enne Marco Piacentini, mandandola in frantumi per poi colpirlo con un pugno al volto e costingerlo alle cure dell'ospedale. E' accaduto poco dopo le 6:30 di questa mattina a bordo del bus 106 Pantano-Giardinetti che viaggiava sulla via Casilina nella zona di Finocchio.

CANE SENZA MUSERUOLA - Secondo quanto ricostruito dalla vittima l'uomo è salito sul bus 106 dalle porte anteriori con il cane ma senza museruola. Da qui la richiesta da parte dell'autista 42enne dell'applicazione del regolamento non ascoltata dal giovane che senza fare una piega è andato a sedersi in fondo al 106. L'autista ha quindi aperto la cabina e le porte posteriori ricordando ancora al passeggero quanto detto, poi l'aggressione.

ESTINTORE CONTRO LA CABINA - Una ulteriore richiesta di applicazione del regolamento che ha però scatenato le ire dell'uomo che ha preso un estintore e lo ha scagliato contro la cabina dell'autista mandandola in frantumi. Poi l'aggressione fisica con il passeggero che ha sferrato un pugno sull'autista mentre questo tentava di difendersi ed allontanarlo con dei calci. Poi la fuga a piedi sulla via Casilina.

IL RACCONTO DELL'AUTISTA - A raccontare le proprie condizioni di salute a RomaToday lo stesso Marco Piacentini: "Il sangue è uscito dal sopracciglio sinistro non per i vetri ma a causa di un cazzotto sferrato dal padrone del cane che dopo aver rotto il vetro inferiore della porta blindata, non contento, dalla fessura dove regoliamo lo specchio interno mi ha tirato l'estintore che è caduto sul maniglione. Poi la porta si è aperta ed è arrivato il cazzotto mentre lui si è preso un paio di calci". 

TRAUMA CRANICO - Accompagnato al pronto soccorso del Policlinico Tor Vergata Marco Piacentini, rassicura sulle proprie condizioni di salute: "Mi hanno riscontrato un trauma cranico e dovrò stare 12 ore sotto osservazione. Domani mattina farò denuncia ai carabinieri".  

IL RACCONTO INTEGRALE DELL'AUTISTA AGGREDITO

CAMBIAMENTI M410 - La notizia ha trovato il commento della leader del sindacato degli autoferrotranviari romani Micaela Quintavalle che sulla propria pagina facebook ha commentato: "Il regolamento dice che sui bus possono entrare solo due cani al massimo. Nella zona posteriore. Di piccola e media taglia. Con museruola a paniere. Non ho mai fatto caso se il cane fosse di taglia grande. Solitamente sono più tranquilli loro dei bassotti. Non ho mai verificato se la museruola fosse a strappo o a paniere. Ma l'ho sempre pretesa. E puntualmente vengo riempita di parolacce perché qualche collega esausto non discute con l'utente e li fa salire senza dir niente. Quindi tu che applichi il regolamento perché dura lex Sed lex".

COLLEGA AGGREDITO - Un post della 'Pasionaria' che prosegue: "Stamani un collega del deposito di Tor Vergata si comporta esattamente come mi sarei comportata io- scrive ancora Micaela Quintvalle -. In servizio sul bus 106 chiede all'utente di scendere perché il quadrupede non aveva la museruola. Come spesso accade in questa azienda c è poca logica e allora succede che l estintore è posizionato al di fuori della cabina blindata. È stato un attimo. Il padrone del cane ha preso l estintore, frantumato la porta dell'autista e ferito il collega che sanguina va sotto gli occhi perché colpito dai vetri della porta". 

SICUREZZA - "C'è tempo per la sicurezza - conclude ironicamente Micaela Quintavalle - dobbiamo pazientare, presto ci sarà il rinnovamento del parco macchine!!!! Ora pensiamo a punire i macchinisti della metro a che non hanno dato la loro disponibilità allo straordinario il primo Dell anno. Ora pensiamo a mandare a casa i 350 autisti di cui abbiamo vitale bisogno".  

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