Attentato a Tunisi, tra i superstiti anche una coppia di romani
Si tratta di Alberto e Anna Di Porto, di 71 e 60 anni, ebrei e genitori del rabbino capo di Torino. I due erano arrivati in Tunisia con la nave Costa
Ci sono anche due romani tra i superstiti della strage di Tunisi. Si tratta di Alberto e Anna Di Porto, di 71 e 60 anni, ebrei e genitori del rabbino capo di Torino. I due sono riusciti a uscire dal museo del Bardo pochi secondi prima che i terroristi prendessero gli ostaggi e aprissero il fuoco. A rendere nota la notizia è stato Fabio Perugia, portavoce della cominità ebraica romana
"La signora Anna - ha spiegato Perugia - sta bene e ha parlato con i figli per tranquillizzarli, il marito Alberto invece saltando un muretto mentre fuggiva si è ferito ad una gamba ed è sotto osservazione in ospedale. Ma sta bene"
Alberto e Anna Di Porto erano arrivati a Tunisi a bordo di una nave della Costa. L’uomo, uscendo dal museo in fuga, si è fatto male a una gamba ed è trasportato portato in ospedale per accertamenti mentre la moglie è stata portata in un bunker dalla polizia tunisina in attesa dell’intervento delle forze speciali nel museo del Bardo.
“Ho sentito mia madre al telefono. Mio padre l’hanno portato in un ospedale – ha detto il rabbino Di Porto – non so ancora quale. Adesso ogni mio sforzo è di riportarli a più presto a casa”.
Intanto, la procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla strage avvenuta oggi. Il reato ipotizzato dalla procura capitolina è quello di attentato con finalità di terrorismo. Il fascicolo di indagine è stato affidato al pm Francesco Scavo, che al momento è in attesa di ricevere una prima informativa dai carabinieri del Ros.
Ariel, rabbino a Roma, trasferito a Torino da qualche tempo, dove è diventato rabbino capo della Comunità ebraica locale ha spiegato: "Mio padre l'hanno portato in ospedale - afferma - non so ancora quale. Adesso ogni mio sforzo è di riportarli al piu' presto a casa".
