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Cronaca

Atac, i conti sono in rosso: tra il 2010 e il 2012 ha perso 650 milioni di euro

Nel giorno decisivo per la nomina del nuovo amministratore delegato, parla l'assessore alla Mobilità Improta: "Gravi difficoltà"

Giornata decisiva per l'Atac. Proprio nel giorno in cui il Campidoglio dovrebbe sciogliere le riserve sul nome del prossimo amministratore delegato, il neo assessore alla Mobilità Guido Improta, presente alla commissione congiunta Bilancio-Trasporti, convocata apposta per affrontare il 'nodo-Atac', ha fatto luce sulla situazione economica dell'azienda dei trasporti romana definendola “di estrema difficoltà finanziaria e gestionale”.

I conti sono in rosso: “Tra il 2010 e il 2012 l'Atac ha accumulato una perdita di esercizio di 650 milioni. Mentre a fine 2013 i debiti della municipalizzata ammonteranno a 744 milioni di euro” ha spiegato l'assessore. “Di questi 744 milioni, 417 sono verso i fornitori e 326 verso i sistemi bancari. Questa stima non tiene conto dei debiti verso i partner quali Trenitalia. Nel 2013 il disavanzo è stato di oltre 200 milioni di euro”. Inoltre, ha fatto notare Improta, “l'azienda spende 60 milioni l'anno tra locazioni, consulenze e vigilanza” e parallelamente non è riuscita a portare avanti le “valorizzazioni immobiliari” con cui l'azienda avrebbe potuto “fare cassa”.

L'assessore ha parlato di un “costante deterioramento del servizio” causato dalle tensioni finanziarie che “si traducono ormai in difficoltà anche ad alimentare il ciclo delle manutenzioni, con gare che vanno deserte e fornitori che cominciano a non consegnare pezzi di ricambio”. Improta ha spiegato come Atac “non riesce oggi ad onorare i volumi di produzione che sono previsti dal contratto di servizio con l'amministrazione comunale, in particolare nel settore del trasporto di superficie”.

In sostanza l'azienda 'introita' meno risorse di quelle che l'amministrazione capitolina stanzia attraversa il contratto di servizio a causa della minore produzione chilometrica: “104.00 km /vettura rispetto ai 120.000 Km/vettura contrattualizzati, che l'azienda riesce ad assicurare”. Improta si è poi scagliato contro assenteismo e malattie “che hanno portato a un peggioramento della produttività” e all'avvicendarsi di 6 amministratori delegati “che non hanno mai permesso un cambio di rotta”.

Il futuro di Atac quindi è appeso a un filo e per il nuovo amministratore delegato, seppur non si parla di commissariamento, il compito sarà quello di risollevare le sorti dell'azienda. Per Improta è necessario “migliorare gli standard di qualità”. Intanto insistere anche sulla realizzazione di nuove corsie preferenziali e piste ciclabili nell'ottica di implementare il trasporto sostenibile.

Improta ha anche ricordato che “la Giunta Polverini non ha stanziato un euro per il Tpl capitolino per il 2013 e ora la Giunta Zingaretti sta cercando di porre rimedio alla questione”. Con la Regione, il Comune ha anche intenzione di collaborare per creare una Agenzia regionale del Tpl e prepararsi all'adeguamento ai principi europei di libera concorrenza del mercato dei trasporti entro il 2019.

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